Zucchero: il ruolo nascosto che decide consistenza, umidità
e durata dei dolci
Lo zucchero in pasticceria non è solo dolcezza: glucosio, fruttosio, lattosio, zucchero invertito e sciroppi influenzano struttura, colore, umidità e conservazione. Per la rubrica Scienza degli Ingredienti, il pastry chef Alessandro Bertuzzi spiega proprietà, potere dolcificante e ruoli tecnici di ciascun zucchero nei dolci e nei lievitati
Redattore
La pasticceria non è solo arte del gusto, ma scienza applicata agli ingredienti. Tra questi, lo zucchero gioca un ruolo fondamentale, influenzando struttura, colore, scioglievolezza e conservazione dei dolci. Dopo aver affrontato altri due caposaldi nella preparazione dei dolci come burro e farina, in questo numero della rubrica Scienza degli Ingredienti il celebre pastry chef Alessandro Bertuzzi, docente di Cast (alta formazione in cucina e pasticceria), condivide la sua esperienza pluriennale sull’uso tecnico degli zuccheri nei prodotti da forno, dalle glasse ai grandi lievitati, alle ganache, spiegando proprietà chimiche-fisiche, potere dolcificante e le differenze tra zuccheri naturali, invertiti e alternativi.
Il ruolo dello zucchero in pasticceria
Nella pasticceria professionale, lo zucchero non è solo un dolcificante, ma un ingrediente tecnico essenziale che influisce su struttura, colore, umidità e conservazione dei prodotti. I carboidrati, o glucidi, sono composti da ossigeno, carbonio e idrogeno, e si suddividono in cinque categorie: monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi, polisaccaridi e polialcoli. Questa classificazione spiega la varietà di zuccheri impiegati nei laboratori, dal glucosio al fruttosio, dal lattosio allo zucchero invertito, ognuno con proprietà e applicazioni specifiche.

Come sottolinea Alessandro Bertuzzi: «Lo zucchero comunemente è noto per portare dolcezza, ma questa è solo la funzione più scontata e secondaria. In realtà, lo zucchero ha tantissime proprietà tecniche e strutturali fondamentali per gli impasti. Per esempio, nei grandi lievitati da ricorrenza, come il panettone a Natale, lo zucchero ha un ruolo determinante».
Glucosio, fruttosio e lattosio: energia e consistenza nei dolci
Il glucosio, o destrosio, è lo zucchero più diffuso in natura e più facilmente metabolizzato dal corpo umano. In pasticceria viene impiegato per la sua rapida solubilità, il potere anticristallizzante e la capacità di abbassare l’attività dell’acqua, contribuendo a mantenere morbidi prodotti da forno, creme e ganache.
Il fruttosio, detto anche levulosio, ha un potere dolcificante superiore al saccarosio e un gusto più rotondo. È ideale per dessert a basso contenuto calorico e nei prodotti da forno che richiedono elevata umidità e dolcezza persistente.

Il lattosio, zucchero del latte, contribuisce alla colorazione e alla struttura di caramelle e ganache. La sua scarsa solubilità può rendere il prodotto leggermente sabbioso; per questo spesso si usa il suo idrolizzato, composto da glucosio e galattosio, che previene la ricristallizzazione.
Bertuzzi spiega: «Nella famiglia degli zuccheri esistono diverse tipologie, un po’ come accade con il burro, dove ci sono burri tecnici e burri normali. Anche tra gli zuccheri troviamo differenti caratteristiche. Una delle proprietà principali è la capacità di legare l’acqua, detta anche capacità umettante, che contribuisce alla scioglievolezza, alla conservazione dei prodotti e all’umidità interna del prodotto». Alcuni zuccheri legano più acqua di altri. Il saccarosio, ad esempio, a seconda dell’uso conferisce diverse caratteristiche tecniche, tra cui la capacità di legare acqua, migliorando scioglievolezza e durata dei prodotti.

Zucchero invertito e sciroppi di glucosio: elasticità e morbidezza
Tra gli ingredienti tecnici più preziosi c’è lo zucchero invertito, una miscela liquida di glucosio e fruttosio ottenuta per idrolisi del saccarosio. Grazie al suo potere anticristallizzante, mantiene soffici fondant, ganache e prodotti soggetti a essiccazione. Lo zucchero invertito abbassa il punto di congelamento, migliora la colorazione in cottura e prolunga la conservabilità. Inoltre, funge da esaltatore di aromi, amplificando le note aromatiche di cioccolato o frutta secca.
Gli sciroppi di glucosio, classificati in base al destrosio equivalente (DE), variano per viscosità e dolcezza: quelli a basso DE rendono più stabili caramelle e zuccheri tirati, mentre quelli ad alto DE donano elasticità e morbidezza a ganache e creme.

Bertuzzi sottolinea: «Il miele, per esempio, è molto interessante. È uno zucchero invertito. Dovete pensare che il saccarosio è formato da glucosio e fruttosio, e in presenza di acqua può invertire parzialmente i suoi componenti. Questa separazione provoca risposte tecniche diverse a seconda degli utilizzi».
Prendendo come esempio la glassa del panettone, se preparata con saccarosio e idratata con albume, nelle prime 12-24 ore mantiene una colorazione dorata e uniforme. Con il tempo, però, lo zucchero subisce inversione, modificando le proprietà reologiche e la risposta alla cottura. «Così, la glassa del giorno 3 sarà più scura, appiccicosa e imbrunita rispetto al giorno 1». Il miele, invertito naturalmente, aumenta la capacità di trattenere acqua e agisce anche come agente di colorazione e imbrunimento.

Nella categoria degli zuccheri invertiti industriali troviamo la trimolina, o zucchero invertito in pasta, ottenuto dal saccarosio in presenza di acqua tramite un processo termico con acido citrico e bicarbonato. «Anche la trimolina ha un’altissima capacità umettante, migliorando umidità, scioglievolezza e conservazione, soprattutto nei grandi lievitati come il panettone».
Il linguaggio della cottura: cristalli, fili e caramello
La cottura dello zucchero è una delle tecniche più delicate della pasticceria. Dal punto di velatura (101°C) alla fase di caramella (146°C), ogni grado segna un cambiamento chimico preciso. Reazioni di Maillard e caramellizzazione determinano colore, aroma e struttura dei dolci. La precisione è fondamentale: un eccesso di calore o impurità può causare inversione indesiderata o colorazioni non uniformi.

Strumenti come il caramellometro o le piastre a induzione garantiscono controllo della temperatura e qualità del risultato. «Nel panettone o in altri grandi lievitati, il ruolo principale degli zuccheri è conferire umidità e scioglievolezza».
Zucchero e scienza: equilibrio tra dolcezza e tecnica
Ogni zucchero reagisce in modo diverso a calore, acqua e tempo. Il saccarosio dona cristallinità e dolcezza equilibrata, il fruttosio aggiunge morbidezza e brillantezza, mentre lo zucchero invertito e i polialcoli (sorbitolo, maltitolo, isomalto) offrono elasticità, stabilità e minor contenuto calorico. La chimica del dolce è quindi un’arte di equilibrio: combinando diversi zuccheri si ottengono prodotti più duraturi, aromatici e bilanciati.
Il potere dolcificante degli zuccheri è un altro aspetto fondamentale: «Il saccarosio ha potere dolcificante di riferimento pari a 100. Il fruttosio, invece, ne ha il doppio, perciò viene utilizzato in diete ipocaloriche o per dolcificare il caffè. Altri zuccheri alternativi, come il maltitolo, hanno potere dolcificante limitato, picco glicemico basso, capacità di legare acqua, stabilizzare il colore ed esaltare il sapore di preparazioni di frutta come le confetture alternative».
Per legge, solo i prodotti contenenti saccarosio possono chiamarsi confetture: «Se si usano zuccheri alternativi, non possiamo chiamarla confettura, e si usano nomi di fantasia come “Fior di Fragola” o “Fior di Lampone”».
Agente di massa: zucchero e struttura del dolce
Un aspetto spesso trascurato è il ruolo dello zucchero come agente di massa. Il saccarosio crea più massa rispetto al maltitolo: «È come il chilo di piombo e il chilo di piume: zuccheri diversi occupano spazi diversi e contribuiscono a creare massa nel prodotto».

In un dolce, ogni zucchero ha caratteristiche proprie. Varia il potere dolcificante e la risposta strutturale, «per questo ogni zucchero deve essere testato a seconda della struttura del prodotto in cui viene utilizzato».
La dolce precisione del mestiere
Nella pasticceria contemporanea, lo zucchero non è più solo dolcezza: è tecnica, struttura, controllo e durata. Ogni cristallo, ogni sciroppo e ogni temperatura contribuiscono a creare dolci equilibrati, stabili e duraturi. Dietro ogni meringa lucida, caramello perfetto o ganache vellutata, c’è un universo di chimica applicata al gusto. Come conclude Bertuzzi: «La conoscenza tecnica degli zuccheri è la base di ogni grande creazione in pasticceria».






Nessun commento:
Posta un commento