domenica 30 novembre 2025

Tecnologi alimentari: 25 anni dietro le quinte

 

Tecnologi alimentari: 

25 anni dietro le quinte, ora rivendicano il loro ruolo pubblico

Pur lavorando da decenni lontano dai riflettori, sono i professionisti che controllano processi, qualità e sicurezza dall’origine alla distribuzione, assumendosi una responsabilità pubblica spesso invisibile e assicurando cibo sano e sostenibile per tutti. Nel 25° anniversario dell’Ordine, ne abbiamo parlato con la presidente Laura Mongiello

I tecnologi alimentari, custodi del cibo sicuro, vogliono emergere dopo 25 anni fuori scena

Hanno celebrato il proprio anniversario nel migliore dei modi, facendo sentire la propria voce e ribadendo con forza tutta l’importanza del ruolo che la loro professione riveste per la sicurezza e la tutela dei consumatori. Sono i tecnologi alimentari, figure fondamentali per il comparto agroalimentare italiano e per tutta l’industria degli alimenti, ma che fino ad oggi sono rimasti (non certo per colpa loro) un po’ nell’ombra. Il 12 e 13 novembrecon due giornate intense trascorse a Roma, l’Ordine nazionale dei tecnologi alimentari ha festeggiato così i suoi primi 25 anni dalla fondazione con un programma ricco di convegniintervistetavole rotondepresentazioni di libri e incontri con le istituzioni.

Tecnologi alimentari: 25 anni dietro le quinte, ora rivendicano il loro ruolo pubblico

La presidente nazionale dell’Ordine dei tecnologi, Laura Mongiello

Un traguardo sicuramente importante e prestigioso, considerato però anche un nuovo punto di partenza, come ribadito durante i suoi interventi dalla presidente nazionale dell’Ordine, Laura Mongiello. In particolare, nella giornata conclusiva, si è svolto nella Sala della Regina a Palazzo Montecitorio, presso la Camera dei Deputati, il convegno: “Le tecnologie alimentari per lo sviluppo sostenibile”, con numerosi interventi da parte dei rappresentanti istituzionali e degli operatori di settore. In tale occasione, abbiamo rivolto alcune domande alla presidente Mongiello.

Il percorso dei tecnologi alimentari 

tra riconoscimento e responsabilità

Presidente, si festeggia una tappa importante per la vostra professione, ma anche un momento di profonda riflessione? 

Certamente, i venticinque anni del nostro Ordine sono molto importanti, ma abbiamo già ribadito che da domani saremo nuovamente al lavoro per creare una nuova visione di un professionista che venga un po’ più allo scoperto, perché ancora non si comprende l’importanza del nostro ruolo, ovvero quello di garantire la qualità, la sicurezza alimentare, il gusto, tutti elementi che si danno un po’ per scontati e non si capisce invece tutto il lavoro che c’è dietro. È un aspetto fondamentale, uno dei nostri obiettivi è fare risaltare l’importanza di questa professione e riaffermare il ruolo sociale che il tecnologo alimentare ha nel garantire un accesso al cibo sano, sufficiente e sostenibile per tutti.

Perché, a suo avviso, finora questa professione è rimasta un po’ nell’ombra?

Intanto, perché siamo un ordine giovane e poi perché, purtroppo, spesso la nostra professione emerge soprattutto quando c’è qualcosa che non va sull’alimento. Quindi, se tutto fila liscio, è difficile fare percepire al consumatore il ruolo delicato e importante che svolgiamo ogni giorno. Adesso, però, la necessità è quella di evidenziare tutte le nostre competenze, anche per affrontare le difficoltà del momento nel comparto agroalimentare: penso ai cambiamenti climatici, al risparmio di energia, alle innovazioni tecnologiche, a tutti quegli ingredienti (è il caso di dire) da mettere sul piatto del professionista, che affronta le nuove sfide.

Questo convegno di spessore nazionale e tutti gli interventi registrati oggi fanno ben sperare in una presenza maggiore e in una collaborazione sempre più autorevole con le Istituzioni nazionali?

Questo convegno a Montecitorio e i numerosi interventi istituzionali sono il segnale forte e concreto che le istituzioni stanno rispondendo e lo stanno facendo positivamente. Negli ultimi anni abbiamo raggiunto risultati importanti, stiamo lavorando per la cassa di previdenza, stiamo dialogando con il ministero del Lavoro, stiamo lavorando per il riconoscimento del nostro ruolo pubblico, perché l’industria riconosce già l’importanza del nostro ruolo professionale, ne è consapevole. Adesso anche le istituzioni ne stanno prendendo consapevolezza. Ricordiamo sempre come esempio che esattamente come non può esserci un paziente senza medico, così non può esserci un alimento senza tecnologo.

Quali sono attualmente i numeri che caratterizzano l’Ordine nazionale dei tecnologi alimentari?

Siamo arrivati a duemila iscritti in ambito nazionale, con ventimila ed oltre laureati. Lo sforzo che dobbiamo compiere non è solo quello di incentivare le iscrizioni al nostro Ordine, ma anche quello di ribadirne la fondamentale importanza di appartenere al nostro Albo, per rispettare i principi, l’etica, la deontologia, il valore aggiunto che possiamo offrire al comparto e alle istituzioni.


Presentato il libro che racconta il tecnologo alimentare

L’incontro a Montecitorio, infine, è stato anche una prestigiosa occasione per la presentazione del libro “Dal botulino alla surgelazione. Scienza, innovazione e sicurezza per nutrire il mondo di ieri, oggi e domani”, a cura di Giorgio Donegani, membro del comitato scientifico di Italia a TavolaIl libro è nato dal desiderio di fare conoscere la figura del tecnologo alimentareparlando direttamente e senza tecnicismi,

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