Il Vinitaly
attende
il Canada
Nello Stato nordamericano l'esportazione di vino italiano è in crescita
- > IL PAESE TARGET DEL PROSSIMO VINITALY È IL CANADA
- > L'EXPORT DEL VINO ITALIANO IN CANADA PUNTA SUL BIOLOGICO
- > TANTI E QUALIFICATI PRODUTTORI ALL'EXECUTIVE SEMINAR
Il Paese target del prossimo Vinitaly è il Canada
Il Canada sarà una delle nazioni target della 50ª edizione di Vinitaly. In questi giorni i rappresentanti della mostra più importante del mondo sono a Vancouver all' International Wine Festival, dove sono stati organizzati degli incontri per valorizzare il grande patrimonio enologico italiano.
Coordinate dal direttore scientifico Ian D’Agata e riservate agli operatori specializzati, le iniziative sono riservate ai vini autoctoni bianchi, ai rossi e al confronto fra grandi vini del nord e del sud Italia. Sono 300 trader che partecipano all'evento di avvicinamento tra il Canada e la cinquantesima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi (www.vinitaly.com).
I buyer provenienti dal lo Stato nordamericano rappresentano già il 4per cento 55 mila visitatori esteri arrivati a Verona all'ultima edizione del Vinitaly, a conferma di un grande interesse per il vino italiano.
L'export del vino italiano in Canada punta sul biologico
Il Canada è un mercato a cui gli espositori di Vinitaly guardano con attenzione, lo hanno dichiarato nella customer satisfaction realizzata a conclusione di Vinitaly 2015. E' stato riscontrato che nello Stato con capitale Ottawa il consumo di vino aumenta a un ritmo accelerato rispetto al resto del mondo.
Nelle preferenze salgono i vini italiani, con un incremento del 2,5per cento che espressi in quantità è pari a 64,6 milioni di litri e in termini economici si è tradotto in 276,2 milioni di euro nei primi undici mesi del 2015. Tra i vini italiani, aumenta la richiesta di vini biologici e sostenibili e cresce il successo del Prosecco. I Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella, Barbera e i vini rossi in genere rappresentano la zoccolo duro delle importazioni dall’Italia. Positivo anche il mercato di Brunello e Barolo.
Tanti e qualificati produttori all'executive seminar
Vini presentati agli executive seminar
Italy’s Indigenous Whites, con protagonisti Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, Vespaiolo Breganze DOC, Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT, Roero Arneis DOCG, Soave Classico DOC, Lugana Riserva DOC, Vermentino di Sardegna DOC, Pecorino IGP, Malvasia Isonzo DOC, Greco di Tufo DOCG, Moscato d’Asti DOCG e Passito di Pantelleria DOC.
Italy’s Autochthonous Reds con focus su Lambrusco di Sorbara DOC, Grignolino d’Asti DOC, Rosato Veneto IGT, Nero D’Avola Terre Siciliane IGT, Pelaverga Colline Saluzzesi DOC, Ciliegiolo Maremma Toscana IGT, Chianti Rufina DOCG, Schioppettino Colli Orientali del Friuli DOC, Negroamaro Salento IGT, Pugnitello Toscana Rosso IGT, Montepulciano d’Abruzzo DOC, Barolo DOCG e Aglianico del Vulture DOC.
Italy’s Great Wines: Evolution North to South che propone il confronto tra Trento DOC, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC, Friulano Colli Orientali del Friuli DOC, Lambrusco Sorbara DOC, Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG, Chianti Classico DOCG, Rosso del Veronese IGT, Brunello di Montalcino DOCG, Taurasi DOCG, Barolo DOCG e Isola dei Nuraghi IGT.
Marco Meneghetti
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