Accordo tra Fiere
di Parma
e Fiera Milano:
fine della guerra
tra i saloni del cibo
Il 6 marzo l'assemblea dei soci parmigiani per decidere sulla proposta dei lombardi disposti a cedere il ramo d'azienda di Tuttofood agli emiliani in cambio di quote azionarie. Caravita, Cibus and Food brand manager: «Operazione strategica per tutto il sistema Italia» A Milano bocche cucite in attesa dell'esito dell'assemblea di Parma
Bocche cucite. In attesa dell’assemblea dei soci di Fiere di Parma, Fiera Milano non si sbilancia oltre. L’offerta è sul piatto. Fiere di Parma sta vagliando la proposta d‘accordo che potrebbe mettere fine alla “guerra delle fiere del cibo” tra l’emiliana Cibus e la meneghina Tuttofood. L’obiettivo dell’offerta avanzata dai lombardi è di cercare di fare sinergia in un settore del Made in Italy – quello dell’agroalimentare – in modo pacifico.
Meno bene è andata, restando in Emilia Romagna, a Piacenza Expo che ha perso il Mercato dei Vini della Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti passato quest'anno a BolognaFiere (e per tutta risposta Piacenza ha lanciato la sua Fiera dei Vini, venti giorni prima del Mercato). Ben diversa sarebbe invece la situazione tra Parma e Milano.
Fiera Milano è disposta a cedere un ramo d’azienda, Tuttofood, a Parma in cambio di un passaggio di quote azionarie: l’intesa sarebbe ormai raggiunta e si attende l’imminente via libera dei soci pubblici di Fiere di Parma all’alleanza con Milano.
Fiere di Parma: vista padiglioni e ingresso ovest | Foto: fieraparma.itL’assemblea lunedì
Se l’esito, come da premesse, sarà positivo si saprà il prossimo 6 marzo, lunedì infatti è atteso il passaggio in Consiglio comunale dell'atto sulla nuova governance fieristica, quindi l'esame in assemblea alle Fiere di Parma, che nell’occasione voterà anche la distribuzione di due milioni di dividendi straordinari ai soci e a seguire sarà il consiglio di amministrazione di Fiera Milano a pronunciarsi sul meccanismo di alleanza fra i due poli fieristici.
L’amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie, intervenuto lunedì in commissione regionale, ha evidenziato la bontà di un progetto, a cui le parti stanno lavorando da un paio di anni, che prevede la sottoscrizione di un aumento di capitale di Fiere di Parma riservato a Fiera Milano, con il contemporaneo conferimento del ramo d'azienda di Fiera Milano relativo alla manifestazione Tuttofood organizzata a Milano nel quartiere di Rho. In caso di buon fine, le previsioni vorrebbero ricavi in crescita per Fiere di Pama con il consolidamento del polo fieristico di Baganzola e benefici economici per la città e per l'indotto.
L’amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio CellieSistema fieristico finalmente unito
Gli effetti positivi dell'operazione, spiega Riccardo Caravita, Cibus and Food brand manager, supererebbero i limiti del territorio: «Sarebbe un’operazione strategica per tutto il sistema Italia: grazie a questo accordo il sistema fieristico italiano, risulterebbe finalmente unito, e darebbe un’idea di una visione lungimirante di un piano strategico che finalmente ci permetterebbe di competere con i grandi player mondiali come Germania, Francia Stati Uniti e Cina», sottolinea Caravita.
L'attrattività degli eventi gestiti da un'unica cabina di regia - quella parmigiana - secondo gli auspici, aumenterà con attirando ulteriormente espositori e visitatori: «La finalità ultima -continua il manager - è sviluppare e ampliare l’esportazione delle nostre imprese grazie a questo singolo accordo». Ora dunque manca solo il via libera dell'assemblea all'operazione in pancia già da anni: «L’accordo è stato scritto e condiviso, ora è necessaria l’uniformità della decisione dei delegati. Noi abbiamo presentato tutti i materiali richiesti dai soci. Quello che è certo è che Cibus continuerà a rappresentare la Food Valley, questo è garantito così come i 50 milioni di indotto all’anno generato dal salone».
Riccardo Caravita, Cibus and Food brand managerL'importanza di questo evento infatti coinvolge gran parte della regione, dai trasporti alla ristorazione, al settore alberghiero che durante il periodo registra il tutto esaurito con gli alberghi pieni da Modena a Piacenza e anche nei territori del confine regionale. L'esperienza acquisita da Fiere di Parma si rifletterà anche in Tuttofood: «Per noi poter organizzare la manifestazione di Milano - conclude Riccardo Caravita -, rappresenta un’opportunità indiretta di crescita e proietta anche il nostro quartiere in un’ottica internazionale».
I primi dettagli dell’operazione
Gli assetti societari delle due strutture vedono Regione Emilia Romagna, socio pubblico dell'expo parmigiano insieme a Comune e Provincia di Parma, mentre Fiera Milano è controllata da una Fondazione, la cui maggioranza è di Regione Lombardia. Secondo quanto previsto dall’operazione, Fiera Milano inizialmente deterrebbe una partecipazione di minoranza del 18,5% nel capitale sociale di Fiere di Parma, entrando così nel patto fra soci privati con Crédit Agricole e Unione Parmense degli Industriali. L'aumento dei ricavi per Fiere di Parma è calcolato fino a 56 milioni nel 2023 e la crescita dei visitatori sul territorio a più 200mila l'anno. In particolare, l'acquisizione di Tuttofood da parte di Fiere di Parma consentirà alla società di raggiungere nel biennio 2025-2026 un fatturato pari a 93 milioni rispetto ai 71 previsti dal piano pre-operazione.
«Cibus rappresenta un unicum fieristico al mondo a livello di espressione dei prodotti del territorio e vogliamo che continui il suo percorso mentre Tuttofood dovrà puntare a diventare l'alternativa di Anuga Colonia e soprattutto del Sial di Parigi, quindi l'obiettivo è farne una grande fiera a livello globale», ha precisato Cellie che aggiunge: «Siamo atterrati su una soluzione condivisa con il consenso unanime di tutti i soci del territorio. La nuova governance garantisce oltremodo i soci pubblici locali come garantita è la assoluta inamovibilità da Parma di Cibus».
Cibus annuale e Tuttofood biennale a ottobre
In quest'ottica Cibus - che coordinerà le due principali fiere agroalimentari che si svolgono in Italia e consoliderà e svilupperà il ruolo di pilastro del Made in Italy alimentare - potrebbe tornare evento annuale come era in origine con espositori nazionali più selezionate eccellenze straniere mentre Tuttofood resterebbe biennale, ma spostato (forse) nel mese di ottobre, sempre con la presenza anche di espositori internazionali.
Intanto, domani, giovedì 2 marzo alle 11, verrà presentato alla stampa a Roma, Cibus Connecting Italy, in programma nei giorni 29 e 30 marzo 2023 al quartiere fieristico di Parma. Nella capitale saranno resi noti i principali focus di questa edizione del Salone Internazionale dell’alimentazione italiana: il canale del Fuori Casa, gli approfondimenti sulla Distribuzione Moderna, le nuove aree espositive come quelle dell’ortofrutta e del gelato artigianale, il mondo dell’alimentazione funzionale e integrativa, il tema della sostenibilità nell’agroalimentare, l’innovazione portata dalle start up di settore, i nuovi prodotti.
La conferenza stampa farà il punto sul calendario delle attività che corredano quest’edizione della fiera, tra cui i cooking show, gli appuntamenti e le presenze istituzionali e tecniche. Saranno esposti anche i numeri del programma di incoming destinato ai buyer e category manager esteri, realizzato in partnership con Agenzia ICE. La mattinata sarà anche l’occasione per analizzare l’andamento di mercato del comparto agroalimentare italiano. L'edizione 2023 di Tuttofood è in programma dall'8 all'11 maggio a FieraMilanoCity Rho, e al momento (febbraio 2023) vede registrati oltre 1.200 espositori provenienti da almeno 35 Paesi. Iat
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