Centinaio: Turismo
ed enogastronomia
ripartano
dalle eccellenze
locali
Il neo ministro all’Agricoltura e al Turismo Gian Marco Centinaio ha tenuto a battesimo la nuova sede del Consorzio di Tutela del salame di Varzi, eccellenza del piccolo borgo in provincia di Pavia. La piazza della Fiera, all’interno dell’ex mercato del bestiame, la location prescelta per il futuro della realtà lombarda.
Una giornata in cui è stato posto l’accento sulla qualità del prodotto come eccellenza del panorama gastronomico italiano. «L’evento di oggi è particolarmente importante - ha detto il Ministro pavese - perché stiamo valorizzando i prodotti e stiamo andato nella direzione che piace a me perché al Ministero abbiamo dato una mission: enogastronomia, turismo e ricettività. L’obiettivo è quello che più persone possibili conoscano i prodotti del territorio. E in questo contesto la provincia di Pavia ha tanto da dare».«Dobbiamo far sì che più persone conoscano l’Italia - ha proseguito - e in particolare l’enogastronomia che contraddistingue il nostro Paese nel mondo. Oggi l’Italia esporta circa 41 miliardi di euro di enogastronomia e purtroppo il giro d’affari del cosiddetto Italian souding sfiora invece i 50 miliardi. Il nostro compito, con l’apporto di tutti, consorzi compresi, è quello di stare al fianco dei produttori e aiutare il territorio a mostrare e promuovere le eccellenze».
Al centro del dibattito, lo sviluppo futuro di questo prodotto simbolo del territorio. L’obiettivo è far crescere il numero delle aziende associate al Consorzio ma anche promuovere l’insediamento di nuove attività, anche legate all’allevamento in loco.
«Il salame di Varzi Dop - spiega Fabio Bergonzi, presidente del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi - si può fare solo qui, in 15 Comuni ben definiti. Abbiamo una certificazione a livello europeo e questo ci dà la possibilità di avere un riconoscimento che garantisca il consumatore sulla qualità di questo prodotto, oggi già molto alta. Lo dicono le cifre».
E l’obiettivo futuro? Così Annibale Bigoni, direttore del Consorzio: «In particolare vogliamo incrementare le ditte che certificano la produzione con la viva speranza che diventino soci del consorzio. Questo ci evita che il cosiddetto “sommerso” vada ad intaccare la qualità del prodotto e vada anche ad incidere sull’immagine del salame».
di Stefano Calvi
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