domenica 26 giugno 2022

QUANDO LA SOSTENIBILITÀ INCONTRA IL PIACERE

 QUANDO LA SOSTENIBILITÀ 

INCONTRA IL PIACERE


 I tempi si vestono di parole nuove per riproporre esigenze antiche. 

Oggi va di moda la sostenibilità che, se da una parte è una necessità del pianeta, dall’altra coinvolge i suoi organi vitali (le nazioni), poi le organizzazioni (imprese non escluse) e quindi ogni cellula, ognuno di noi.

In poche parole, ogni persona ha il diritto/dovere di condurre una vita sostenibile per non pesare sugli altri. Anzi, per contribuire alla sostenibilità delle organizzazioni e quindi delle nazioni. Un discorso sicuramente aulico per approdare a quello che ci tocca da vicino: la sensorialità. 

Riflettendoci questa è la chiave della sostenibilità alimentare: non solo chi si alimenta bene aumenta le probabilità di avere una vita sana e attiva, ma riduce lo spreco alimentare evitando di alienare prodotti ancora buoni, aiuta le aziende che perseguono la qualità intrinseca dei beni che offrono e contribuisce, attraverso il proselitismo, a condurre altri sulla stessa via. 

Qualche esempio del collegamento tra sensorialità e sostenibilità? È dimostrato che il caffè più appagante ha anche meno caffeina e meno acidi fenolici, quindi è migliore anche sotto il profilo nutrizionale. Inoltre è coltivato in altura e dunque contribuisce al sostegno di popolazioni che con il loro lavoro preservano la natura. 

Non fa eccezione il vino: chi sa bearsi del suo aroma non ha la necessità di aggrapparsi all’alta gradazione alcolica e raggiunge l’appagamento con minore assunzione di etanolo. Possiamo aggiungere due parole sul prosciutto crudo: chi se ne intende sceglie quello con minore quantità di sale. Questo non solo normalmente ha più aroma, ma consente di ridurre l’assunzione di cloruro di sodio evitando gli effetti che esso comporta sull’organismo. 

Se è vero che i nostri sensi hanno seguito, promosso e sostenuto l’evoluzione della nostra specie nel corso di oltre 200.000 anni, siamo convinti che possano farlo ancora, anche se diverse sono le modalità di apprendimento del loro impiego. Perché da una parte la velocità di cambiamento è enormemente superiore a quella di un tempo, ma dall’altra disponiamo di mezzi di apprendimento molto più efficaci. Basta volerlo.



LUIGI ODELLO direttore de L'ASSGGIO

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