Un ristorante
nella stazione liberty
La Bullona è...
un omaggio a Milano
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La stazione liberty di Milano del 1929, in disuso da anni, è stata ristrutturata e trasformata in un ristorante esclusivo: La Bullona. A volerlo l’imprenditore Pino Scalise, non nuovo a questo tipo di operazioni.
La struttura, in stile liberty, fu costruita nel 1929 al posto di una cascina da cui prese il nome, lungo il tratto urbano che collega Cadorna alla Bovisa: in attività fino al 2003, adesso l’ex stazione è stata trasformata in un ristorante con bar alla moda da Pino Scalise, imprenditore che già nel 2001 aveva convertito una chiesa sconsacrata, sempre in via Piero della Francesca, in un locale notturno, il Gattopardo Café. Spiega Scalise. «Sono otto anni che seguo questo progetto: sarebbe stato davvero un peccato per Milano perdere un edificio storico come questo, da tempo semi abbandonato: ridare vita alla Bullona è il mio tributo d’amore a questa città, che mi ha dato tanto ed è sempre più al passo con i tempi».Sulla facciata ristrutturata e illuminata c’è ancora la scritta “Ferrovie Nord Milano”: l’ex Stazione della Bullona in via Piero della Francesca è una delle ultime testimonianze di architettura ferroviaria d’inizio secolo. Prosegue Scalise: «Con la supervisione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città di Milano, abbiamo operato con l’aiuto di Kate Axelson, interior designer un restauro conservativo, nel rispetto totale della struttura. E ora è un ristorante di pesce dal mood internazionale».
Il locale è di forte impatto, a cominciare dal grande lampadario che sovrasta la prima sala, una struttura di 10 metri per 3 di ferro e vetro che riprende la geometria delle grandi vetrate originali. A dividere le due sale, due banconi, posti specularmente: uno dedicato al bar, l’altro al pesce crudo e al coquillage, serviti a vista. Al centro spicca una scultura di Arnaldo Pomodoro, così come alle pareti risplendono le opere di Lucio Fontana, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi: Bullona, è aperta anche all’arte con esposizioni. Circa 150 i coperti con un menu di solo pesce, sia crudo che cotto: plateau di molluschi e crostacei (30 euro), bruschette di salmone Sokeye affumicato e confettura di cipolla (16 euro), pacchero al ragù di mare (20 euro) e lo spaghettone al caviale (da 30 euro).
I prezzi? Se non si prendono bottiglie speciali, circa 80 euro a testa compreso il bere. Non è un ristorante economico nè tranquillo: dopo una certa ora l’atmosfera si movimenta: a fare da colonna sonora c’è la musica selezionata alla console in rotazione da vari dj: al mercoledì e al venerdì c’è Ben dj che suona una deep house molto morbida, orecchiabile, poi dopo cena il ritmo cresce un po’ e chi vuole può anche ballare. Locale ideale per chi vuole cenare ma fare anche serata. All’ora dell’aperitivo i cocktail costano 15 euro (dopo cena 20) e sono accompagnati da appetizer. Per chi odia la caccia al parcheggio, che in zona è difficile, c’è il servizio “Car valet”.
Per informazioni: www.bullona.com
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