DAI FRANTOI ITALIANI
NON SOLO OLIO D'OLIVA
Non solo olio d'oliva: dai frantoi anche energia e calore, antiossidanti e vitamine per cosmetici, latte e carne.
C'era un tempo in cui si chiamavano scarti di lavorazione o peggio rifiuti. Ci riferiamo alle acque e alle sanse, i due sottoprodotti che derivano dal ciclo di estrazione dell'olio d'oliva. Fino a qualche anno fa le acque di vegetazione erano destinate ad essere sparse sui campi, secondo precise norme, e le sanse venivano destinate ai sansifici per la produzione dell'olio di sansa.
Oggi per questi reflui ci sono una nuova vita e molte possibilità di utilizzo. Le acque di vegetazione, sempre più spesso, vengono destinate a impianti di biogas dove serviranno alla produzione di energia elettrica ma sviluppi interessanti si hanno anche attraverso l'estrazione dalle acque dei polifenoli. Si tratta di sostanze antiossidanti che possono avere molteplici usi, dalla cosmetica all'alimentare.
Vi sono infatti ricerche che già testano l'efficacia e le proprietà nutrizionali di yogurt o oli da frittura arricchiti di sostanze fenoliche in grado di aumentarne la stabilità all’ossidazione e la conseguente qualità degli alimenti fritti prodotti. L’utilizzo degli estratti fenolici dell’acqua di vegetazione ha permesso di aumentare la stabilità ossidativa degli insaccati riducendo al contempo la crescita di possibili microorganismi patogeni nel corso della conservazione e stagionatura di tali prodotti.
Non solo, attraverso miglioramenti tecnologici, come sperimentato anche dall'Università di Perugia e Unaprol, è possibile produrre un paté che può essere destinato all'alimentazione animale. Il latte di pecore e vacche nutrite con questo paté era più ricco di acido oleico, vitamine e sostanze antiossidanti naturali.
Inoltre i risultati ottenuti sulla carne di bovino alimentato con sanse vergini denocciolate hanno permesso di osservare un miglioramento della qualità della carne vista in termini di composizione del grasso che di stabilità del colore del prodotto.
Per quanto riguarda le sanse, inoltre, una tecnologia già consolidata permette di estrarre il nocciolo dell'oliva che può essere destinato alle caldaie a pellet, con notevole risparmio visto che costa circa un terzo in meno del pellet e ha un potere calorifico superiore.
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