Nel panorama dell’agroalimentare italiano, i formaggi si confermano protagonisti delle esportazioni. Il primo semestre del 2024 ha registrato un incremento significativo sia in volume che in valore, consolidando il successo del settore lattiero-caseario italiano. Ismea, sulla base dei dati Istat, fotografa una crescita del +10,2% in volume e del +6,6% in valore per i formaggi italiani esportati tra gennaio e giugno 2024. Una ripresa marcata favorita anche dal calo dei prezzi, che ha rilanciato la competitività dei prodotti sui mercati internazionali.
Formaggi italiani: +10,2% in esportazioni e nuove opportunità sui mercati esterFreschi e stagionati: i formaggi più amati all’estero
Le preferenze dei consumatori esteri si sono concentrate sui formaggi stagionati, che hanno visto un incremento del +7,5% a volume, e sui formaggi freschi, in crescita del +6%. La domanda è particolarmente vivace in Romania, dove entrambe le categorie sono molto apprezzate. Nel frattempo, l’Australia dimostra un’attenzione speciale per i formaggi stagionati, consolidandosi come mercato interessante per il segmento premium.
Questi risultati si inseriscono in un trend di lungo termine che vede l’Italia al terzo posto tra gli esportatori di formaggi e latticini a livello europeo, subito dietro Germania e Paesi Bassi, e davanti alla Francia, una storica concorrente.
I formaggi Dop trainano il successo all'estero
Il valore aggiunto del Made in Italy risiede nelle sue eccellenze Dop. Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono esempi emblematici: le loro esportazioni hanno registrato un +9,2% in volume nel primo semestre 2024. Giovanni Guarneri, del settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, sottolinea come i formaggi Dop rappresentino una fetta importante del successo italiano, con il 70% della produzione detenuta dalla cooperazione lattiero-casearia. «La domanda vivace e il recupero di competitività in termini di prezzi sono un volano per portare i nostri prodotti sulle tavole di tutto il mondo», afferma Guarneri.
Formaggi italiani, il progetto
"Think Milk, Taste Europe, Be Smart"
Un elemento chiave per rafforzare la posizione dei formaggi italiani sui mercati esteri è la promozione strategica. Progetti come "Think Milk, Taste Europe, Be Smart", lanciato più di tre anni fa dal settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative Italiane con il sostegno della Commissione europea, puntano proprio a valorizzare i prodotti caseari italiani.
Questa iniziativa non solo promuove i formaggi in Italia, ma si concentra anche su mercati strategici come la Germania, il principale sbocco per l’export insieme alla Francia, che assorbe il 37% dei volumi esportati. Attraverso fiere internazionali, roadshow e collaborazioni con i player della filiera, il progetto mira a far conoscere la ricchezza e la qualità del nostro patrimonio caseario.
Innovazione e sostenibilità: la chiave
del futuro dei formaggi
Oltre alla promozione, il settore lattiero-caseario italiano punta sull’innovazione e sulla sostenibilità. Tecnologie all’avanguardia e processi produttivi attenti all’ambiente sono fondamentali per mantenere l’appeal dei prodotti italiani in mercati sempre più esigenti. Guarneri sottolinea inoltre l’importanza di consolidare la presenza sui mercati già acquisiti e di puntare su prodotti a maggior valore aggiunto in mercati emergenti. «La propensione all’export dei prodotti agroalimentari italiani è passata dal 28% al 42% in dieci anni. Questo dimostra quanto l’Italia abbia saputo cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri», aggiunge Guarneri.
Formaggi Italiani nel mondo: Germania, Francia e nuovi Mercati in crescitaFormaggi, settore resiliente nonostante
le incertezze geopolitiche
Il contesto internazionale non è privo di sfide. Le tensioni geopolitiche e le difficoltà commerciali rappresentano incognite per il settore. Tuttavia, l’Italia continua a dimostrare una notevole resilienza, sfruttando al massimo la reputazione di eccellenza dei suoi prodotti. Il successo del formaggio italiano all’estero non è solo una questione di gusto, ma anche di narrazione. Ogni prodotto racconta una storia di tradizione, territorio e persone. E proprio questa capacità di emozionare attraverso il cibo rappresenta uno dei fattori vincenti del Made in Italy.
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