Ormai è chiaro a tutti: è un'estate nera per gli aeroporti. In tutto il mondo gli scali stanno facendo i conti con enormi problemi organizzativi causati da scioperi, Covid e carenza di personale. Una situazione che si è tradotta in migliaia di cancellazioni, ma non solo.
Una delle criticità maggiori è quella legata alla gestione dei bagagli e a confermarlo è arrivata un'analisi effettuata dal Corriere della Sera incrociando i dati di decine di aeroporti in Europa. Il risultato è da mettersi le mani nei capelli. Negli scali del Vecchio Continente tra giugno e luglio sono andati persi, sono stati consegnati in ritardo oppure danneggiati più di 3 milioni di bagagli, un numero cinque volte superiore a quello dell'anno scorso.
Caos bagagli negli aeroporti: colpa dell'handling
A finire nel mirino delle compagnie aeree, esasperate dalla situazione, sono le società di handling, che gestiscono i servizi a terra negli scali aeroportuali. Le aziende si sarebbero infatti fatte trovare senza personale sufficiente per gestire il ritorno del turismo dopo la pandemia. Durante i due anni di Covid molti dei lavoratori sono stati infatti licenziati e ora, con il ritorno alla normalità, è complesso trovarne di nuovi, complice un lavoro faticoso e con orari scomodi.
Nuove aree per raccogliere i bagagli
Nell'attesa che si trovi una soluzione, alcuni aeroporti hanno dovuto creare spazi appositi in cui raccogliere i bagagli rimasti a terra. Non solo, come raccontato dallo stesso Corriere, si è arrivati anche a richieste che potremmo definire "inusuali", come il consiglio di portarsi valige di colori sgargianti, fatto dall'aeroporto di Francoforte, oppure a voli "riparatori", come quello organizzato dalla Delta, utilizzato per riportare a Detroit da Londra un migliaio di bagagli rimasti nel Regno Unito.
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