Il mercato del caffè si prepara a un leggero ritorno al surplus dopo quattro campagne di deficit, ma resta vulnerabile per via di scorte ancora basse. Al contrario, l’olio di cocco segna un’impennata record dei prezzi, portando a scelte politiche ed economiche drastiche come la sospensione del biodiesel nelle Filippine. Sul fronte ittico e ortofrutticolo, si registra un generale calo dei prezzi e un aumento della domanda, sostenuta dalla stagionalità e dai consumi estivi.
Caffè, cresce la produzione mondiale
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha pubblicato il nuovo report Coffee: World Markets and Trade, con le prime proiezioni per la campagna 2025/2026. La produzione globale è attesa in aumento del 2,5% rispetto al 2024/25, fino a raggiungere un record di 178,7 milioni di sacchi. Questo incremento sarà trainato dalla varietà robusta, in crescita del 7,9%, grazie ai maggiori raccolti in Brasile, Indonesia e Vietnam. In controtendenza, la varietà arabica registra un calo dell’1,7%, con riduzioni produttive in Brasile e Colombia, principali aree di esportazione.
I consumi globali di caffè sono previsti in aumento dell’1,7%, attestandosi intorno a 169 milioni di sacchi. Un tasso di crescita inferiore alla media delle dieci campagne precedenti al 2023/24, che era pari a circa il +3% annuo. Il risultato sarà un leggero surplus di 1,1 milioni di sacchi, il primo dopo quattro campagne di deficit. Tuttavia, le scorte globali, pur in crescita del 5% rispetto all’anno precedente, restano inferiori del 36% rispetto alla media storica, rendendo il mercato ancora esposto a rischi e instabilità.
Secondo Areté, il miglioramento delle aspettative sull’offerta e le strategie speculative degli operatori non commerciali hanno alimentato un trend ribassista sui mercati finanziari. Dal 30 aprile al 25 giugno, i prezzi dell’arabica sono diminuiti del 27%, tornando ai livelli di dicembre 2024, intorno ai 308 c$/lb. Ancora più marcata la flessione della robusta, che ha registrato un -32%, scendendo ai livelli minimi da maggio 2024.
Olio di cocco: prezzi record e sospensione del biodiesel nelle Filippine
I prezzi dell’olio di cocco sul mercato europeo hanno raggiunto nuovi massimi storici, con un incremento che ha superato il +145% da inizio anno su base media mensile. In parallelo, è aumentato il premio rispetto all’olio di palmisto, che ha superato i 1.150 $/t. Secondo Areté, si stanno creando le condizioni per un razionamento della domanda, favorito dalla sostituzione con olio di palmisto e olio di palma, e dalla scarsa convenienza economica della produzione di biodiesel a partire da olio di cocco.
Il 29 maggio scorso, il National Biofuels Board delle Filippine ha deciso di sospendere l’attuazione del mandato B4 per il 2025 e del B5 per il 2026, a causa dei prezzi troppo elevati. Si stima che l’introduzione del B4 avrebbe comportato un aumento del 49% nei consumi di biodiesel, traducendosi in una domanda interna aggiuntiva di 124.000 tonnellate di olio di cocco rispetto al 2024. La sospensione resta in attesa di conferma ufficiale da parte del Dipartimento dell’Energia.
Pesce fresco: domanda in ripresa
Secondo La Borsa della Spesa (Bmti - Italmercati), il mercato del pesce fresco offre segnali positivi per i consumatori, con un calo generalizzato dei prezzi a seguito del fermo biologico. Le pannocchie costano tra 5 e 10 euro/kg, con un calo del 50% rispetto allo scorso anno. I moscardini restano sotto i 9 euro/kg, mentre i cannolicchi si attestano tra 7 e 10 euro/kg.
È in aumento la domanda di telline, trainata soprattutto dalla ristorazione, con prezzi intorno ai 6 euro/kg. Continua inoltre a essere molto richiesto il tonno rosso all’ingrosso, con quotazioni stabili sui 17 euro/kg. Tra le specie allevate, è consigliata la trota, sia bianca che salmonata, grazie a un buon rapporto qualità-prezzo stabile intorno ai 6 euro/kg.
Frutta estiva e ortaggi: stabilità e convenienza
L’offerta di frutta estiva continua ad aumentare, con prezzi generalmente stabili o in lieve calo. I meloni segnano un -2,2% rispetto alla scorsa settimana, oscillando tra 1,20 e 1,80 euro/kg. Le albicocche sono in flessione del 5,6%, con listini intorno ai 2 euro/kg. Abbondanti e di ottima qualità le pesche e nettarine, disponibili tra 1,50 e 3 euro/kg. Le angurie mantengono un prezzo stabile, tra 0,50 e 0,70 euro/kg.
Nel comparto ortaggi, prosegue il calo per le zucchine, che registrano un -24,3% su base annua, con prezzi tra 0,50 e 0,70 euro/kg. Le melanzane si mantengono su livelli bassi, tra 0,80 e 1 euro/kg, rendendo i mercati ortofrutticoli particolarmente interessanti per i consumatori in questo inizio estate.
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