giovedì 26 giugno 2025

Turismo straniero in Italia: per la ristorazione 14 miliardi

 

Turismo straniero in Italia: 

la ristorazione guida la spesa 

con oltre 14 miliardi

Secondo il Rapporto “Tourism and Incoming Watch” di Nexi e Ministero del Turismo, la ristorazione si conferma il primo ambito di spesa dei turisti stranieri in Italia, superando i 14 miliardi di euro complessivi [...]

    

Lristorazione si conferma il settore più rilevante nella spesa dei turisti stranieri in Italia. A evidenziarlo è il nuovo Rapporto “Tourism and Incoming Watch” realizzato da Nexi in collaborazione con il Ministero del Turismo, secondo cui il 26% della spesa complessiva tramite pagamenti digitali viene destinato a pranzi, cene e consumazioni fuori casa.

Turismo straniero in Italia: la ristorazione guida la spesa con oltre 14 miliardi

La ristorazione si conferma il settore più rilevante nella spesa dei turisti stranieri in Italia

Nel 2023, il volume delle spese effettuate da visitatori internazionali attraverso moneta elettronica ha superato i 5,5 miliardi di euro, a fronte di un totale stimato da Banca d’Italia in 54 miliardi di euro. Secondo l’elaborazione del rapporto, il valore complessivo attribuibile alla ristorazione supera i 14 miliardi di euro, confermando la centralità dell’esperienza gastronomica nel viaggio in Italia.

Fipe, Calugi: «Dati che certificano il ruolo chiave della ristorazione»

Il commento arriva da Roberto Calugi, Direttore Generale di Fipe-Confcommercio, che sottolinea come questi numeri rappresentino un riconoscimento concreto al comparto: «Questi dati certificano il ruolo cruciale della ristorazione nella spesa dei turisti internazionali e l’alto grado di digitalizzazione dei pagamenti del comparto, che registra un utilizzo sempre più esteso dei pagamenti elettronici, anche nelle transazioni di piccolo importo».

Roberto Calugi, dg Fipe fipe

Roberto Calugi, dg Fipe

Un aspetto significativo, che evidenzia anche l’evoluzione tecnologica del settore, con l’adozione di sistemi digitali che facilitano l’accesso ai servizi e migliorano l’esperienza del cliente, soprattutto per il pubblico internazionale.

I “food lovers” spendono il 70% in più della media

Il rapporto mette in evidenza un segmento turistico in costante crescita: i food lovers, ovvero quei viaggiatori per cui la dimensione enogastronomica rappresenta un elemento centrale del soggiorno. Secondo i dati, questi turisti spendono fino al 70% in più rispetto alla media, soprattutto in esperienze ristorative di qualità e in contesti legati alla tipicità locale. A contribuire alla spesa sono in particolare i visitatori provenienti da Europa occidentale (con Germania e Francia in testa) e Nord America, dove i turisti statunitensi si confermano tra i più fidelizzati e disposti a investire in esperienze culinarie durante il soggiorno in Italia.

Le destinazioni preferite: dalle città d’arte ai distretti turistici

Dal punto di vista territoriale, la spesa in ristorazione da parte dei turisti stranieri si concentra non solo nelle grandi città come Roma, Milano, Venezia, Firenze e Napoli, ma anche in una serie di distretti turistici ad alta attrattività, che combinano paesaggio, cultura e cucina.

Il volume delle spese effettuate da visitatori internazionali attraverso moneta elettronica ha superato i 5,5 miliardi di euro Turismo straniero in Italia: la ristorazione guida la spesa con oltre 14 miliardi

Il volume delle spese effettuate da visitatori internazionali attraverso moneta elettronica ha superato i 5,5 miliardi di euro

Tra questi spiccano la Costiera AmalfitanaPompei, le colline toscane, le Cinque Terre, i laghi di Garda e Como, fino alla Costa Smeralda. La presenza di un’offerta ristorativa strutturata e capace di valorizzare i prodotti del territorio si rivela un fattore determinante per attrarre e fidelizzare un turismo ad alto valore aggiunto.

Fipe rilancia il tema delle commissioni 

sui micropagamenti

A fronte dell’ampliamento nell’utilizzo dei pagamenti digitali, Fipe torna anche a sottolineare il nodo irrisolto delle commissioni bancarie, soprattutto nei confronti delle piccole transazioni che caratterizzano gran parte delle attività di bar, caffetterie e ristoranti.


«Per favorire un’ulteriore diffusione della moneta digitale – evidenzia Calugi – sarebbe necessario intervenire su questo fronte, azzerando i costi delle commissioni per le transazioni di basso importo, così da sostenere concretamente gli operatori e rendere ancora più accessibile il servizio al cliente finale».

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