domenica 29 giugno 2025

Generazione Next spiega il vino ai giovani

 

Esperienze, linguaggi 

e storytelling: Generazione Next spiega il vino ai giovani

Generazione Next è la nuova anima giovane del vino siciliano: 26 produttori under 40 uniti sotto Assovini Sicilia per innovare restando fedeli alle radici. Guidati da Gabriella Favara, raccontano il vino con un linguaggio autentico e diretto, rivolgendosi alla generazione Z con format coinvolgenti, esperienze accessibili e un forte legame con il territorio e la tradizione

Esperienze, linguaggi e storytelling: Generazione Next spiega il vino ai giovani

Parlano una lingua nuova, ma portano sulle spalle il “peso” prezioso della tradizione. Sono under 40, siciliani, figli e figlie di viticoltori, e oggi scelgono di restare, di crescere insieme, di raccontare il vino della loro terra ai coetanei di tutto il mondo. Sono loro i protagonisti della neonata Generazione Next, l’associazione che incarna l’anima giovane di Assovini Sicilia. Il gruppo, formato da ventisei produttori under 40 già operativi nelle aziende di famiglia, è guidato da Gabriella Favara assieme a una squadra che vede nel direttivo Enrica SpadaforaCostante PlanetaSerena CostanzoPietro PollaraCristina MadaudoPierfilippo Marchello.

Generazione Next, passione, territorio e futuro

«Generazione Next è futuro, unione, continuità», dice Favara, che nell’intervista Italia a Tavola sottolinea il valore delle radici per rafforzare la capacità di guardare avanti. Il gruppo nasce con uno spirito preciso: avvicinare i giovani al mondo del vino attraverso un linguaggio semplice, autentico, diretto. Non si tratta solo di raccontare bottiglie, ma di narrare territori, valori e visioni. «Vogliamo accendere nei giovani la scintilla della curiosità per il vino, raccontando storie autentiche e creando momenti di condivisione che parlano di passione, territorio e futuro», aggiunge la presidente.

Esperienze, linguaggi e storytelling: Generazione Next spiega il vino ai giovani

Gabriella Favara, presidente di Generazione Next

Gabriella Favara, cosa fa della vostra la generazione “Next”?
Il nome “Generazione Next” nasce proprio da questo: non rappresentiamo solo il passaggio generazionale in azienda, ma siamo già una generazione attiva, operativa nelle imprese di famiglia. Abbiamo scelto di unirci per portare avanti le tradizioni, contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione del nostro territorio, facendo squadra. Generazione Next è unione, continuità e futuro. Vogliamo essere ambasciatori di un cambiamento che guarda avanti, ma senza dimenticare le radici. Il nostro gruppo è nato sotto l’ala di Assovini Sicilia, che per noi è stata un esempio importante e fonte di grande ispirazione. Restiamo legati alle generazioni che ci hanno preceduto, che continuano ad accompagnarci in questo percorso. La formazione con loro è essenziale: stiamo ricevendo un patrimonio che va custodito, ma anche innovato. Un nostro punto di forza è l’esperienza acquisita fuori dall’azienda di famiglia. Abbiamo background diversi, percorsi di studio e professionali complementari, e questo ci consente di portare competenze nuove e un linguaggio attuale. Parliamo ai giovani da giovani, perché anche noi siamo parte di questa nuova generazione.

Cosa vi distingue davvero dalle generazioni precedenti 

nel mondo del vino siciliano?
Una delle principali differenze è la nostra maggiore apertura, credo. Fin da giovanissimi ci è sembrato naturale viaggiare, uscire dalle aziende di famiglia, vivere esperienze in altri contesti. Siamo cresciuti in un mondo digitale, più veloce e con un linguaggio diverso. Questo ci permette di approcciare nuovi target di consumatori in modo più diretto ed efficace.

In che modo il passaggio generazionale sta influenzando 

le scelte strategiche delle aziende vitivinicole siciliane?
L’ingresso delle nuove generazioni porta un valore enorme. C’è il bisogno di essere presenti, attivi, e di dare voce a una visione nuova. Siamo coinvolti sempre più nei processi decisionali, nella comunicazione, nell’innovazione, ma in dialogo costante con chi ci ha preceduto. È un passaggio che va accompagnato con responsabilità e consapevolezza.

Generazione Next, tornare alle origini 

e alla semplicità

Come si può parlare di vino alla generazione Z 

senza cadere nei soliti cliché?
Non si tratta solo di usare strumenti digitali. Il vino ci insegna a tornare alle origini, a riscoprire il valore della terra, del lavoro fatto a mano, della cura artigianale. Noi viviamo l’azienda ogni giorno: la vigna, il lavoro dell’uomo, sono parte della nostra identità. È fondamentale trasmettere questo a chi è abituato a vivere dietro uno schermo. Tocca a noi accendere la curiosità nei giovani, raccontando storie vere, autentiche, fatte di famiglie, territori e passione. Questo è il modo più sincero per farli avvicinare al vino.

Quali canali e format sono più efficaci per comunicare 

il vino a un pubblico giovane e internazionale?
Serve un linguaggio semplice, ma mai superficiale. Troppi tecnicismi, a volte, allontanano chi vorrebbe solo avvicinarsi al mondo del vino in modo spontaneo. Il nostro pubblico è curioso, ha voglia di scoprire territori e storie da condividere. Non dobbiamo spaventarlo, ma accoglierlo con esperienze accessibili, vere, coinvolgenti.

Esperienze, linguaggi e storytelling: Generazione Next spiega il vino ai giovani

Secondo Gabriella Favara l’ingresso delle nuove generazioni porta un valore enorm

La convivialità può superare la percezione del vino come “adulto” o “elitario”?
Assolutamente sì. La convivialità, il linguaggio giusto e l’esperienza diretta sono chiavi fondamentali. Penso ad esempio all’enoturismo: molti di noi accolgono giovani winelover nelle proprie aziende. Il nostro compito è guidarli alla scoperta del vino, spiegando ogni passaggio in modo semplice ma appassionato. Immergerli nel vigneto, far toccare con mano il lavoro, può davvero cambiare la percezione del vino e farlo sentire a loro portata.

Generazione Next, innovare senza perdere la tradizione

Come si bilanciano tradizione e innovazione?
Abbiamo tra le mani un tesoro immenso. La tradizione va protetta, curata e usata come fonte di ispirazione. Ma allo stesso tempo è fondamentale innovare, aprirsi, avvicinarsi ai nuovi consumatori. Il dialogo tra generazioni è ciò che permette questo bilanciamento. Noi siamo più vicini ai nuovi linguaggi e ai nuovi strumenti, ma non dimentichiamo ciò che è stato fatto prima. Servono confronto e ascolto reciproco. Nuovi format di comunicazione, eventi diversi, coinvolgimento di giovani operatori dell’horeca: sono tutti modi per innovare mantenendo il legame con la tradizione.

Innovazione in vigna e in cantina: cosa si sta facendo?
C’è un grande focus sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni, anche quelli più rari o dimenticati. Recuperare varietà reliquia è un modo per rinnovare attraverso la tradizione. In cantina si cercano stili produttivi più in linea con le preferenze attuali, sempre rispettando l’identità del territorio. L’innovazione non è solo tecnologica, ma anche culturale.

Generazione Next, l'enoturismo è centrale 

In che modo i giovani produttori stanno reinterpretando

 l’enoturismo in Sicilia?

L’enoturismo per noi è centrale. La Sicilia sta diventando una destinazione sempre più apprezzata, sia dagli italiani che dagli stranieri. I visitatori oggi vogliono scoprire il territorio in tutte le sue sfumature. Quando visitano una cantina, vogliono conoscere la storia della famiglia, ma anche il territorio, i prodotti gastronomici locali, l’arte. Sempre più spesso organizziamo eventi culturali, degustazioni legate al cibo, o incontri con artisti locali. Stiamo imparando a integrare il vino in esperienze più ampie, coinvolgenti, capaci di valorizzare la Sicilia nella sua interezza.

Esperienze, linguaggi e storytelling: Generazione Next spiega il vino ai giovani

L'enoturismo è una delle chiavi per parlare ai giovani

Quali nuove sinergie con il territorio possono essere attivate 

per attrarre i giovani viaggiatori curiosi?
Le possibilità sono infinite: collaborazioni con produttori locali, chef, artisti, operatori culturali. La Sicilia è una terra ricchissima, e il vino può diventare il filo conduttore che unisce cultura, natura, tradizione e innovazione.

Generazione Next può fare rete con altre realtà 

giovanili italiane o internazionali?
Stiamo già facendo ricerca su altri gruppi di giovani produttori, sia in Italia che all’estero. L’obiettivo è costruire una rete, fare squadra, condividere esperienze, formarsi insieme. Abbiamo passioni e obiettivi comuni. Per esempio, vorremmo organizzare eventi formativi aperti anche a giovani di altre regioni o collaborare con altri gruppi per eventi dedicati ai consumatori. Il confronto con realtà simili può arricchire tutti. 

Cosa serve oggi a un giovane per intraprendere

 con successo un percorso imprenditoriale nel vino?
Curiosità, coraggio e desiderio di innovare. Il mondo del vino offre tantissime opportunità, ma richiede impegno e dedizione.

Nessun commento:

Posta un commento