Guida Michelin:
a giugno altri 15
nuovi ristoranti nell'edizione 2026
Quindici nuovi ristoranti entrano nella Rossa, ampliando la selezione con proposte che spaziano dalla tradizione alla sperimentazione. Non è detto, ricordiamo, che otterranno stelle o Bib Gourmand. Tra questi: Locanda Le Logge, Nunù, Machettö, Alessandro Borghese, Locanda Sant'Agata, Ineo, Storico Caffè Grande Osteria del Centro, Terraforte, Pepe Nero, Osteria Ime, Nuh, Exforo, Osteria FraSe, Al Madrigale e Il Sommelier
Giugno porta 15 nuovi ristoranti nella Guida Michelin Italia, che continua ad ampliare la sua selezione. Per sapere se rientreranno nei locali stellati, nei Bib Gourmand o nelle semplici segnalazioni, bisognerà aspettare la presentazione ufficiale. Intanto, quello che è certo è che questi locali offrono esperienze diverse: alcuni puntano sulla tradizione, altri su contaminazioni più moderne. C'è chi valorizza il territorio e chi sperimenta con ingredienti e tecniche.
I nuovi ingressi della Guida Michelin 2026
I ristoranti sono già segnalati sul sito ufficiale della Michelin Italia e all'interno dell'app dedicata. Ecco di seguito i "quindici" che già possono dirsi certi del loro nome segnalato nella guida 2026, con le rispettive motivazioni.
Locanda Le Logge (Urbisaglia, Macerata)
Nel cuore della bella località, in un palazzo d'epoca con un portico che in estate diventa anche dehors per il ristorante, si trova una cucina tipica marchigiana, organizzata con diversi menu degustazione ma anche una carta integrata da piatti del giorno. L'ambiente è rustico e simpaticamente familiare. A completare l'offerta, ci sono anche sei romantiche camere con letti in ferro battuto, tra cui la Sogno con letto a baldacchino.
Nunù Trattoria Moderna (Torre del Greco, Napoli)
A pochi passi dalla litoranea a mare, un ristorante dai toni colorati e familiari dove gustare una ricca e curata cucina di mare e di terra della tradizione campana, rielaborata con un tocco di fantasia e personalità dal bravo chef-patron Nunzio Spagnuolo. Il piatto preferito dall'ispettore: i ravioli alla caprese ai tre pomodori, provolone del Monaco e olio al basilico.
Machettö (Pietra Ligure, Savona)
Fra i pittoreschi carrugi del centro storico, un bel ristorante dai toni eleganti e dall'accoglienza sorridente e familiare. Qui il giovane e talentuoso chef - campano di origine, ma ligure d'azione - mette in tavola una curata cucina mediterranea con la tradizione regionale che emerge sapientemente in ogni piatto. I nostri preferiti: le ottime trenette al ragù di polpo e fonduta di parmigiano stagionato 24 mesi e l'intramontabile "brandacujun", qui servito espresso e composto in sala dal cuoco stesso.
Alessandro Borghese (Venezia)
Il ristorante si trova all’interno del Casinò di Venezia, più precisamente Palazzo Ca’ Vendramin Calergi, edificio del '500 che si affaccia sul Canal Grande e con un giardino di notevole bellezza dove nelle serate più calde si può cenare. La cucina di chef Borghese è moderna, accattivante, piacevolissima! Due i percorsi degustazione a disposizione, con la possibilità di aggiungere i suoi piatti signature.
Locanda Sant'Agata (San Giuliano Terme, Pisa)
Non lontano dal paese, un piacevole boutique hotel circondato da un rilassante giardino dove, nella bella stagione, si può godere anche di una cena en plein air. In un'atmosfera curata e familiare gusterete piatti di terra e di mare legati alla tradizione, ma dai tratti moderni e personalizzati. Un esempio: il calamarotto (calamaro farcito di pancotto di mare, verdure al vermouth dry e datterini confit).
Ineo (Roma)
Nello scenografico emiciclo di piazza della Repubblica, la sala incanta per eleganza quanto la cucina stupisce e sorprende. Ai fornelli Heros De Agostinis propone piatti che riassumono le sue esperienze internazionali in blasonati ristoranti, spesso accompagnati da salse, spezie e ingredienti di ogni parte del mondo. Il risultato è una rimarchevole esperienza gourmet in un contesto di lusso, per una serata che si ricorderà a lungo.
Storico Caffè Grande Osteria del Centro (Camposampiero, Padova)
Quasi tutto alla brace, soprattutto carne ma con alternativa di pesce, nei piatti principali, gran varietà di antipasti, spesso sostanziosi tipo trippa o animelle, nelle formule degustazione abbinate a un primo o a un secondo. Le proposte à la carte sono generose, classiche, ben fatte con prodotti di qualità. Il tutto nei locali di uno storico caffè passato attraverso chiusure e difficoltà, ma riaperto con coraggio da giovani soci del mestiere.
Terraforte (Castellina Marittima, Pisa)
All'interno della grandissima e suggestiva tenuta Il Terriccio di 1500 ettari, fra allevamenti di cavalli, uliveti e i loro conosciutissimi vigneti (produttori Lupicaia), si trova un paesaggio di rara bellezza e tranquillità toscana. Il ristorante occupa l'antico fienile in un contesto da elegante country house. La cucina nasce dal vero km zero con prodotti esclusivamente della tenuta: vacche, cacciagione, animali da cortile, vegetali ed erbe aromatiche, ottimi vini. I due menu da 3 o 7 portate sono composti da piatti fantasiosi e molto ben equilibrati, che non perdono mai il sapore netto e deciso delle pregevoli materie prime. Imperdibile nella bella stagione una sosta nell'incantevole dehors ed - eventualmente - presso La Marrana, per soggiornare all'interno della tenuta.
Pepe Nero (Capodimonte, Viterbo)
Il Pepe Nero è un piccolo locale adagiato sulla sponda ovest del lago di Bolsena, si mostra con arredi moderni e un côté marittimo. Il servizio gentile e professionale consente un'ideale "immersione" nell'ottima cucina prevalentemente di mare. Immancabili i cavatelli con sugo di cozze alla marinara aromatizzate dal limone bruciato, oppure il fritto di calamari, servito nel cartoccio, fresco e fragrante. Nella carta dei vini, etichette regionali e non, mentre per gli appassionati del "bordo lago" c'è una piccola terrazza che affaccia direttamente sulla spiaggia.
Osteria Ime (Tolentino, Macerata)
Un locale accogliente e carino dove una cuoca albanese di nascita, ma italiana per esperienza e preparazione, propone la sua idea di cucina declinata in diverse formule degustazione, con piatti dai nomi geografici sintetici ma ricchi di buoni ingredienti e colori che si avvicendano con il passare delle stagioni. I posti sono pochi, quindi prenotare è sempre meglio. Sarete comunque accolti con cortesia e un sorriso che già predispongono all'ottimo esito della cena.
Nuh Osteria Contemporanea (Tivoli, Roma)
Nel centro storico di Tivoli, qui c'è un giovane cuoco che rende omaggio con bravura alle tradizioni gastronomiche locali. Benché in carta vi sia anche qualche piatto di pesce e faccia ogni tanto capolino anche qualche ingrediente non laziale, sono i prodotti della zona che lasceranno i maggiori ricordi, sapori intensi e gustosi, difficilmente dimenticabili.
Exforo (Padova)
Posizione incantevole affacciata su Prato della Valle, in quelle che erano le antiche stalle dell'epoca, e nella cui piazza si svolgeva il mercato degli animali. Locale multitasking, ci sono anche un bistrot per l'aperitivo e un cocktail bar per il dopo cena, ma è Exforo la punta di diamante con il suo ambiente contemporaneo, leggermente dark, e la sua cucina improntata a una colorata contemporaneità. Imperdibile nella bella stagione il servizio estivo in terrazza con ampia vista.
Osteria FraSe (Piove di Sacco, Padova)
Marito (Francesco) a curare tutta l'importante parte enoica, moglie (Serena) ai fornelli in una cucina totalmente a vista di chi sceglie di sedersi a questi tavoli per gustare soprattutto piatti di mare, con tanto crudo ma non solo, paste fresche e preparazioni classiche talvolta completate da un soffio di fantasia o di frutta esotica. Un ambiente semplice, osteria in senso conviviale e moderno, con un servizio femminile sorridente e ben predisposto.
Al Madrigale (Tivoli, Roma)
In un palazzo medioevale, una scala a chiocciola porta nell'elegante sala del primo piano, con incantevoli cementine novecentesche e tavoli in castagno. Il nome del ristorante è accompagnato dal motto gastronomico del bravissimo cuoco Gian Marco Bianchi: nuova cucina rurale. Preparatevi quindi ad un entusiasmante viaggio che vi porterà nel cuore delle tradizioni gastronomiche del territorio, riviste in chiave più contemporanea.
Il Sommelier (Trento)
Piccolo, intimo e centrale, defilato ma all'interno del centro storico, accanto al raffinato Palazzo Roccabruna, con begli interni disegnati dal padre dei titolari. Si tratta di un ristorante recente e gestito dai fratelli Poletti che si dividono tra cucina e sala, con l'obiettivo di proporre agli ospiti bella materia prima, soprattutto di mare, in preparazioni in bilico tra pacata modernità (ottima la cheesecake al mango) e una certa piacevole classicità (come per il crudo di mare).
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