IL CANCRO ALLA
RICERCA
DELLA… TAVOLA
PERDUTA
ANCORA PER POCHI GIORNI E' IL PERIODO DEL GRANCHIO (CANCRO)
"Ma, nello stesso istante in cui quel sorso frammisto alle briciole del dolce toccò
il mio
palato, trasalii, attento a qualcosa di straordinario che stava accadendo
dentro di me. Un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato, senza nozione
della sua causa (...). Donde mi era potuta venire questa gioia potente? Sentivo
che era legata al sapore del tè e del dolce, ma lo sorpassava
incommensurabilmente, non doveva essere della stessa natura. Donde veniva? Che
significava? Dove afferrarla? Bevo un secondo sorso, in cui non trovo nulla di
più che nel primo, un terzo che mi dà un po' meno del secondo. E' tempo che mi
fermi, la virtù della bevanda sembra diminuire. E' chiaro: la verità che cerco
non è in essa, ma in me (...). Depongo la tazza e mi rivolgo al mio spirito. E'
compito suo trovare la verità. Ma come? Grave incertezza, ogni volta che lo
spirito si sente sorpassato da se medesimo; quando lui, il ricercatore, è al
tempo stesso anche il paese oscuro dove deve cercare e dove tutto il suo
bagaglio non gli servirà a nulla. Cercare? Non soltanto: creare. E' di fronte a
qualcosa che non esiste ancora e che solo lui può rendere reale, e poi far
entrare nel raggio nel raggio della sua luce". "Ma, nello stesso istante in cui quel sorso frammisto alle briciole del dolce toccò
In queste righe
tratte dal capolavoro di Marcel Proust si manifesta in modo semplice, ma
palese, tutto l'animo del Cancro, quarta emanazione astrologica e segno
governato dalla Luna.
Il mondo dei
sentimenti riveste un ruolo di basilare importanza per i nati in questo periodo
che rappresentano gli individui più romantici e sensibili dello zodiaco. Ma non
si parla solo di sentimenti di tipo relazionale, ma (e soprattutto) di quelli
legati al mondo delle percezioni sensoriali, ai ricordi condizionati da odori,
profumi, luci e colori, suoni o melodie: il Cancro cerca sempre di ritrovare
l'origine delle sue sensazioni, scavare nella memoria anche inconscia per
trovare le radici del suo mondo interiore. Forte e debole al contempo, egli non
svela la sua anima ma mette il suo cuore e la usa, energia a disposizione del
mondo, aiutando chi ne ha bisogno. La sua presenza infonde nel prossimo una
calda sensazione materna, il tepore di un focolare famigliare.
Ma sono anche
terribilmente insicuri e si muovono con passi incerti in un mondo in cui
l'aggressività, la grinta e il bisogno di dominare, male si sposano con la
dolcezza e il bisogno d’affetto tipico del cancro. Così quest'ultimo si rifugia
nei ricordi, o tra le braccia delle muse artistiche, musica e poesia in primo
luogo, per ritrovare la propria anima.
La struttura
fisica risente purtroppo di questi alti e bassi emotivi, essendo il rapporto
con il cibo di compensazione nei momenti di crisi. La costituzione non è
generalmente longilinea quindi, e risente anche di una forte ritenzione idrica
(non dimentichiamo che il pianeta Signore è la Luna!) e di una passione per tutto ciò che è
dolce.
Sarà bene
quindi per il nostro cancro osservare le fasi del nostro satellite, ricordando
che la luna crescente favorisce la ritenzione idrica e inserendo, in questi
giorni, alimenti che stimolino il ricambio diuretico; ottimi il riso con olio e
limone o frutti aciduli in genere, meno indicate le combinazioni di carboidrati
e verdure (riducono la capacità d’assimilazione di proteine).
Altro punto
debole è rappresentato dallo stomaco, molto soggetto a gastriti e ulcere dovute
a un’eccessiva ansia e nervosismi da stress, cui il nostro “cancro” male si
abitua.
Si consigliano
pasti leggeri, evitando i tanto amati primi piatti così ricchi di calorie come
di sensazioni gustative e i dessert troppo elaborati.
La passione per
i gusti rotondi li porta ad amare le conserve, la frutta sciroppata, le verdure
sott'olio, le mostarde dalla memoria contadina, le marmellate fatte in casa; il
desiderio di avere sempre e in ogni modo la dispensa e il frezeer pieni per
ogni evenienza... perché nella vita non si può mai sapere.
Il Cancro
risulta quindi un vero buongustaio, dalla lunga memoria, che riesce a fare
paragoni gustativi a distanza di parecchi anni. Il suo amore per tutto ciò che
è bello e accogliente lo porta a possedere una casa arredata con calore e molto
confortevole. Il punto focale è rappresentato dalla cucina e dalla sala da
pranzo. Trionfano le porcellane antiche, i cristalli dalla brillantezza d'altri
tempi, le pentole della nonna; i colori caldi e ovattati, la mobilia dalle
forme rotonde e confortevoli, un’atmosfera d’alcova in cui dimenticare i
problemi del giorno e tuffarsi in conversazioni vive ma rilassate. L'argenteria
è tassativamente del metallo lunare e antica e di preziosa manifattura; calici finissimi e bombati da cui
assaporare tutti gli aromi di un vino corposo dai profumi della terra natia
come unAMARONE DELLA VALPOLICELA DOCG DI VILLA GIRARDI di San Pietro in Cariano (VR)
Daniela Mosena
LA RICETTA PER L'OSPITE CANCRO
TAGLIATELLE AL
RAGÙ DI PESCE PERSICO
Ingredienti: circa mezzo chilo di pesce persico, tre spicchi d'aglio, un ciuffo di
prezzemolo, un trito di salvia e rosmarino, pane gratuggiato, un bicchiere di
vino bianco secco (Verdicchio Garofoli), olio d'oliva, tre etti di tagliatelle
(se possibile fresche), sale e pepe quanto basta.
Preparazione: pulite il pesce e cospargete l'interno con un
impasto d’aglio e prezzemolo finemente tritati uniti al pane grattugiato; riscaldate
in una teglia l'olio con il trito di salvia e rosmarino, quindi rosolatevi
dolcemente il pesce da entrambi le parti. Cospargetelo con il vino bianco e
lasciatelo evaporare, cucinare per circa un quarto d'ora con l'aggiunta di
mezzo bicchiere d'acqua.
Terminata la
cottura, togliete il pesce dal fuoco, pulitelo e tagliatelo in filetti e
listarelle più sottili, riponete il sugo di cottura in un recipiente da portata
e aggiustatelo di sale e pepe; se dovesse risultare troppo denso aggiungetevi
un goccio di vino bianco. Unitevi le tagliatelle, precedentemente cotte in
abbondante acqua salata, rimescolate per insaporirle; aggiungete i filetti di
pesce persico, condite con un goccio d’olio d'oliva crudo.
Decorate con
prezzemolo tritato e servite ben caldo, accompagnato da un buon DOGAJOLO ROSATO della Carpineto di Greve in Chianti.
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