CUOCERE LA PASTA
IN MODO GREEN
Ed è così anche oggi che cambiamento climatico e
crisi energetica ci rendono più attenti a non
sprecare denaro e risorse. Ea volte anche un
piccolo gesto quotidiano come preparare un
piatto di pasta può fare una grande differenza.
Uno studio promosso dai Pastai italiani di
Unione Italiana Food, commissionato a
Perfect Food Consulting, ha calcolato l'energia
necessaria per cuocere 200 grammi di pasta
in modo convenzionale (a pentola scoperta
e con la proporzione di 1 litro d'acqua ogni
100g di pasta) e quanto potremmo invece
risparmiare, in energia, emissioni e acqua,
con tre semplici accorgimenti alla portata
di tutti: portare ad ebollizione l'acqua mettendo
il coperchio sulla pentola, ridurre la
quantità di acqua e spegnere il fuoco prima
del tempo. Si tratta della cosiddetta cottura
passiva della pasta.
Dalla ricerca è emerso che con questo sistema
si può tagliare fino al 6% in termini
di energia ed emissioni di (02 equivalente,
mentre mettendo 700 ml di acqua al posto
del classico litro per 100 grammi si consuma
il 13% di energia il meno. Inoltre, spende-
remo il 30% di acqua in meno mala pasta
sarà ugualmente buona - oggi la sua qua-
lità è più alta di 40 o 50 anni fa -, si con-
centrerà l'amido e renderà più facile legare
con il condimento. La fiamma andrà tenuta
accesa per 2-3 minuti, nei quali avremo la
ripresa del bollore, continuando la cottura
in modo indiretto, cioè a fuoco spento, te-
nento la pasta con il coperchio sulla pentola
per non disperdere il calore. In questo modo
il risparmio di energia ed emissioni di C02 arriva fino
al 47%. (on un consumo medio di 23.5 kg pro-capite
di pasta, ogni italiano arriverebbe a risparmiare in un
anno fino a 44,6 chilowattora, 13,2 chili di C0 e 69
litri di acqua. E se lo facessimo tutti, i risultati diven-
terebbero dawero importanti: risparmieremmo tra i
356 milioni ei 2,6 miliardi di chilowattora in un anno,
4.100 mc di acqua, suflicienti a riempire 1.640 piscine
olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di C02,
le emissioni di una macchina per 21 viaggi andata-
ritorno tra la Terra e il Sole.
L'ESPERIMENTO
DI BENIAMIN THOMPSON
La cottura passiva è, in realtà, una tecnica antica.
Già nel 1700 uno dei fondatori della termodinamica,
Benjamin Thompson, si era accorto che il cibo si
cuoceva non perché l'acqua bolliva, ma perché era calda
e rimaneva calda a lungo.
Ed è questa, la cottura passiva.
Con questa tecnica è necessario che l'acqua rimanga
soltanto abbastanza calda per cuocere.
La pasta che noi utilizziamo è pasta secca e quando
la cuociamo non facciamo altro che reidratarla. E, per
fare questo, è sufficiente che\l'acqua calda che utilizziamo
sia a una temperatura tra i 70-75 gradi Celsius.
"ll processo con cui il cibo è più comunemente preparato
per la tavola - la bollitura - è così familiare
a chiunque, e i suoi effetti così uniformi, e
apparentemente cosi semplici che pochi, io credo, si sono
presi la briga di indagare come o in che modo questi
effetti vengono prodotti": cosi scriveva uno dei fon-
datori della termodinamica, in un saggio del 1799 in
analizzava scientificamente i processi di cottura,
Benjamin Thompson. Panorama edit
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