Storo, Sua Maestà la polenta
si conferma regina della tavola
Alla singolar tenzone hanno partecipato otto gruppi di "Polentér" provenienti da diverse vallate del Trentine, che hanno proposto le loro polente: la polenta "carbonera" preparata dai "Polentér" di Storo, la polenta di patate preparata dai "Polentér" di Praso, la polenta "carbonera" preparata dal Gruppo Alpini di Condino, la polenta "macafana" preparata dalla Pro Loco di Cimego, la polenta con le rape preparata dalla Pro Loco di Bondo, la polenta di patate preparata dai "Polentér" della Valle di Ledro, la polenta con le noci preparata dalla Confraternita della Noce del Bleggio, la polenta con la mortadella preparata dal Comitato Polenta e Mortadella del Varone.
Migliaia le schede distribuite
tra gli ottomila partecipanti del Festival
Le otto polente in concorso sono state giudicate da due giurie: una giuria tecnica e una giurua popolare. La giuria tecnica formata da chef, esperti enogastronomici e professionisti del "food", era coordinata dal giornalista e critico enogastronomico trentino Giuseppe Casagrande che si è avvalso dell'autorevole giudizio di Fabrizio Oss (chef patron del Ristorante Compet di Vetriolo Terme, già vincitore delle Polentiadi di Parenzo nel 2009), Elio Tonetta (chef dell’Enoteca provinciale Palazzo Roccabruna di Trento, già vincitore delle Polentiadi di Parenzo nel 2015), Carlo Alberto Luzzani (chef del Laboratorio Gastronomico di Lodrone), Matteo Piazza (ingegnere gestionale marketing e analisi sensoriali del gusto), Gianluca Fruet (responsabile della Condotta Slow Food Valsugana Lagorai).
La giuria popolare era formata da quanti hanno assaggiato e quindi valutato le diverse polente. A tutti gli ottomila partecipanti, oltre alla mappa della borgata, erano state consegnate le tessere che davano diritto all’assaggio dei vari piatti e le schede per la votazione.
La giuria tecnica ha premiato
la polenta "carbonera" dei Polentér di Storo
La giuria tecnica ha premiato come "polenta dell'anno" la polenta "carbonera" dei Polentér di Storo che, come ha spiegato il decano dei giornalisti enogastronomici trentini Giuseppe Casagrande nella motivazione, si è aggiudicata la Ramina d’Oro per "la qualità degli ingredienti, per l’amalgama e per l’armonia dei sapori." Al secondo posto posto, distanziata di un sol punto, si è classificata la polenta "macafana" di Cimego e al terzo, distanziata, anche questo caso di un sol punto, la polenta con le noci della Confraternita della Noce del Bleggio. Una graditissima sorpresa dopo l'esordio di due anni fa.
La "carbonera" come ben sanno gli abitanti di Storo e della Valle del Chiese, è una polenta di antica tradizione, un piatto unico inventato dai carbonai della zona che nel paiolo alla farina gialla aggiungevano la pasta di lucanica fresca (o salamella) e il formaggio: un tempo quel che offriva il convento, oggi la Spressa di due stagionature e il Trentingrana.
La giuria popolare ha premiato
la "macafana" della Pro Loco di Cimego
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| Il giornalista Giuseppe Casagrande presidente della giuria tecnica |
Agricoltura di montagna, le politiche,
le strategie e le misure programmatiche
In concomitanza con il Festival della Polenta organizzato dalla Pro loco di Storo in collaborazione con la Cooperativa Agri ‘90, il Comune di Storo, l’Azienda per il Turismo di Madonna di Campiglio e con il supporto del Consorzio Bim del Chiese, la Cassa Rurale Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella e Serene Star, nella sede di Agri '90 si è tenuto il convegno "Le nuove politiche per l'agricoltura di montagna: strategie, azioni e misure del completamento di programmazione". All’incontro, moderato dal giornalista Walter Nicoletti, sono intervenuti l’europarlamentare Herbert Dorfmann e il sindaco del Comune di Sella Giudicarie Franco Bazzoli.
Tutti hanno concordato sull’importanza di far conoscere i prodotti locali di qualità e, come ha ribadito Vigilio Giovanelli, presidente della Cooperativa Agri ‘90, questo evento, possibile solo grazie agli sforzi del mondo del volontariato, a Storo ancora molto presente e attivo, sta mostrando chiaramente che quanto è stato seminato negli anni precedenti sta dando ora i suoi frutti.
Il miracolo di Vigilio Giovanelli
e di Agri '90, la casa dell'agricoltura
Giovanelli ha ricordato che il percorso di recupero dell’Oro Giallo di Storo è iniziato 33 anni fa, quando nacque Agri ‘90, oggi riconosciuta come la casa dell’agricoltura giudicariese. È stata una scommessa e un percorso fatto di duro lavoro, ma sempre con un occhio rivolto al futuro e alla ricerca di soluzioni per le problematiche che coinvolgono l’agricoltura locale..png)
Il presidentissimo di Agri '90 Vigilio Giovanelli,
"deus ex machina" del Festival.
Molto soddisfatto anche Luca Comai, presidente della Pro loco di Storo che ha voluto ringraziare a sua volta i più di 100 volontari che a vario titolo hanno partecipato all’evento, permettendone, di fatto, la realizzazione.
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