domenica 1 aprile 2018

Al via un'inchiesta sull'import del riso

L'Ue accoglie 

la richiesta dell’Italia
Al via un'inchiesta 

sull'import del riso


L’Ente nazionale risi aveva sollevato la questione della tutela dei risi europei e firmato un documento congiunto contro la mancanza di dazi per l’importazione da Paesi extra-Ue. La richiesta è stata accolta a Bruxelles. 

Un’inchiesta sui volumi e i prezzi delle importazioni di riso da Cambogia e Myanmar verrà avviata dalla Commissione europea: la decisione è stata ufficializzata dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue a un mese dalla presentazione da parte dell'Italia, col sostegno di altri sette Paesi, di una domanda per l'attivazione della clausola di salvaguardia per i risicoltori europei.

(L'Ue accoglie la richiesta dell’Italia Al via un'inchiesta sull'import del riso)
foto: Ansa

La Commissione europea ha valutato gli elementi e la documentazione presentata e deciso che esistono «elementi di prova sufficienti a giustificare l'apertura di un procedimento». L'inchiesta durerà un anno e dovrà verificare se le importazioni degli ultimi cinque anni, vale a dire il periodo dal 1 settembre 2012 al 31 agosto 2017, abbiano causato "gravi difficoltà" ai produttori di riso europei. Dal 2012 al 2017 le quote di mercato di riso indica cambogiano e birmano nell'Ue sono salite rispettivamente dal 13% al 21% e dallo 0% al 5%.

Un risultato importante per tutta la filiera risicola europea e italiana. La posizione assunta circa tredici mesi, su iniziativa italiana, da sette Paesi dell’Unione europea: Bulgaria, Francia, Grecia, Ungheria, Portogallo, Spagna e Italia, ha trovato riscontro formale. La collaborazione del vecchio continente, che allora, il presidente dell’Ente nazionale risi Paolo Carrà aveva definito carente, ha trovato un obiettivo comune a difesa dei produttori in un mercato sempre più concorrenziale. 

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