la donna è "formica"
e l'uomo è "cicala"
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l’uomo è “cicala” e la donna “formica”. Lei, parsimoniosa e attenta, è la “ragioniera” di casa, addetta all’acquisto di vino per il consumo quotidiano (nell’85% dei casi), che compra al supermercato (70%). Lui? Meno oculato, si riserva il compito di sceglierlo al ristorante (94%) e per le occasioni speciali (92%), rivolgendosi soprattutto all’enoteca (75%).
Anche nel mondo del vino, gli stereotipi di genere sono duri a morire, secondo un sondaggio di Vinitaly (www.vinitaly.com) e Winenews (www.winenews.it), a cui hanno risposto 1.080 “enonauti”, appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web.
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Tra questa schiera tutta al femminile, il 70% preferisce acquistarlo al supermercato, il 25% dal produttore e solo il 5% in enoteca.
Altra storia, invece, sono le occasioni speciali, come cene tra amici e parenti, in cui sono soprattutto l’uomo a farla da padrone nello scegliere la bottiglia (nel 92%
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Infine, il capitolo liti e riappacificazioni, dimostra come il vino possa fare davvero miracoli: se il 53% degli uomini discute solo ogni tanto, il 42% mai e appena il 5% spesso, con la propria dolce metà sulla bottiglia da stappare, ben l’88% delle donne dichiara di non litigare mai con il proprio uomo di fronte a scaffali e menu, solo il 10% ogni tanto e spesso appena il 2%. Ma, nei racconti degli “enonauti”, sono molti gli aneddoti di liti e riappacificazione, soprattutto al ristorante. Il più comune? Lui che sceglie un rosso corposo, il suo preferito, quando lei, invece, ama le bollicine.
E ancora, quando l’uomo vuol sperimentare qualcosa di nuovo, ma si dimentica di controllare il prezzo. C’è poi chi litiga perché lei sceglie sempre lo stesso vino, la coppia che pur avendo gli stessi gusti discute sui produttori, ma soprattutto, marito e moglie spesso litigano sul prezzo. Indipendentemente se sia caro o meno, discutono comunque, per principio di chi ha torto o ragione, tanto che alla fine finiscono per non comprare nulla. Al ristorante? Alla richiesta del conto, puntuale, arriva la fatidica domanda: chi ha ordinato il vino?
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