LA PLASTICA DEL FUTURO
VERRÀ DALLA FARINA
DI NOCCIOLO D'OLIVA
Chi non si è mai seduto su una sedia di plastica? In realtà quella che definiamo plastica è
polipropilene. Un materiale molto duttile, utilizzato per tutto, ivi compresi i bicchierini per il caffè o gli scolapasta.
Non
tutto l'oggetto è però composto di questo materiale, anzi. Gran parte è
costituito da un riempitivo che, naturalmente, deve essere il più
conveniente possibile e a qualcuno è venuta l’idea di utilizzare a
questo scopo i noccioli delle olive. Nel mondo se ne producono migliaia
di tonnellate ogni anno a seguito del processo di frangitura, si tratta
quindi di un sottoprodotto e come tale molto poco costoso.
La sua
idoneità a diventare il riempitivo del futuro per gli oggetti in
polipropilene è stata testata con una ricerca condotta in joint venture
dall'Università tunisina di Sfax e da quella spagnola di Girona. La
sperimentazione ha dimostrato che la farina di nocciolo d'oliva ha tutte
le qualità meccaniche per essere utilizzata nell'industria del
polipropilene, previa riduzione a una dimensione delle particelle
compresa tra 50 e 400 micron e inglobamento, utilizzando un processo di
fusione e stampaggio a iniezione, nel composto polipropilenico.
Le
qualità del materiale con farina di nocciolo di oliva sono state
assolutamente confrontabili con altri prodotti industriali, almeno fino
al 60% di contenuto di nocciolo d'oliva. In particolare il nuovo
materiale ha mostrato avere buona resistenza alla trazione.
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