Multe in arrivo per Wizzair e Transavia. Il governo spagnolo si prepara a sanzionare le due compagnie low cost per le stesse pratiche che a novembre 2024 erano costate 179 milioni di euro a Ryanair, Vueling, Easyjet, Norwegian e Volotea: il sovrapprezzo per i bagagli a mano. Un provvedimento, ricordiamo, che si inserisce in una stretta più ampia, che ha visto la Spagna intervenire con decisione anche sul fronte degli affitti brevi, chiedendo a piattaforme come Airbnb di rimuovere migliaia di annunci non in regola.
Wizzair e Transavia rischiano sanzioni pesanti dalla Spagna
L'annuncio è arrivato direttamente dal ministro dei Diritti sociali, consumo e agenda 2030, Pablo Bustinduy, intervenuto da Bruxelles: «Queste altre due compagnie stanno seguendo gli stessi passi delle cinque precedenti» ha detto, lasciando poco spazio a interpretazioni. Anche Wizzair e Transavia, dunque, rischiano sanzioni pesanti per quella che Madrid considera una pratica scorretta e contraria ai diritti dei passeggeri. A novembre, come detto, il governo spagnolo aveva già colpito duramente Ryanair, Vueling, Easyjet, Norwegian e Volotea per aver imposto supplementi “abusivi” su servizi come il trasporto del bagaglio a mano o la stampa della carta d'imbarco. Ora la stessa procedura verrà estesa anche alle altre due compagnie. Intanto, anche il Beuc - l'organizzazione europea dei consumatori - ha presentato una denuncia formale alla Commissione europea e alla rete Cpc (Consumer protection cooperation) contro tutte e sette le compagnie.
Ryanair: «La nostra policy è conforme ai diritti dell'Unione europea»
Ryanair, da parte sua, ha replicato con una nota ufficiale: «Abbiamo accolto con favore la presentazione di questo reclamo alla Commissione europea contro diverse compagnie aeree, che confermerà che la policy sui bagagli di Ryanair è pienamente conforme al diritto dell'Ue che garantisce a tutte le compagnie aeree dell'Ue la libertà di stabilire i prezzi, compresi i prezzi dei servizi opzionali. Ryanair consente a ogni passeggero di portare a bordo gratuitamente un bagaglio a mano (40 x 25 x 20 cm) come parte della tariffa base, con la possibilità di aggiungere bagagli extra a un costo aggiuntivo, se lo desiderano. Questa policy favorisce sia le tariffe basse sia le scelte dei consumatori. Se le compagnie aeree fossero costrette a includere bagagli a mano aggiuntivi nella tariffa base, ciò ridurrebbe la scelta e aumenterebbe le tariffe aeree per tutti i passeggeri, con un conseguente danno per i consumatori».
La compagnia irlandese ha poi richiamato una sentenza del 2014 della Corte di Giustizia dell'Ue, il cosiddetto “caso Vueling”, che - secondo Ryanair - legittimerebbe la loro posizione: «Ha confermato che le compagnie aeree hanno il diritto di addebitare ai passeggeri il trasporto di bagagli aggiuntivi, a condizione che il trasporto di oggetti preziosi e indispensabili (ad esempio, un piccolo bagaglio personale) sia incluso nel prezzo del biglietto. Questa sentenza è stata emessa nel contesto dei tentativi illeciti della Xunta de Galicia di obbligare Vueling a trasportare gratuitamente tutti i bagagli».
«Numerosi tribunali in tutta Europa (e la Commissione Ue) concordano sul fatto che questa sentenza nel caso Vueling stabilisca in modo definitivo che le compagnie aeree hanno il diritto di addebitare supplementi per il trasporto di bagagli da stiva e bagaglio a mano aggiuntivo, oltre al bagaglio a mano personale gratuito incluso nelle tariffe base - ha proseguito Ryanair. Se il Beuc è sinceramente preoccupato che i consumatori vengano ‘sfruttati', perché continua a ignorare il dilagante danno causato ai consumatori dalle tariffe eccessive applicate dalle Ota, che continuano a indurre ignari consumatori a pagare ingiustificati sovrapprezzi nascosti per voli e servizi accessori che costano molto meno se prenotati direttamente sui siti web delle compagnie aeree?».
Stretta della Spagna su Airbnb: rimossi oltre 65mila annunci
Intanto, sempre dalla Spagna, ricordiamo, negli scorsi giorni è arrivato un segnale forte anche sul fronte delle locazioni turistiche. Su pressione del governo, Airbnb ha già rimosso oltre 65mila annunci irregolari, ritenuti non conformi alle norme locali. Un'operazione che ha fatto rumore e che ha riportato al centro del dibattito europeo la necessità di regolamentare in modo più rigido l'home sharing.
In Italia, però, la situazione sembra ancora fuori controllo: secondo i dati di Federalberghi, sono più di 82mila gli alloggi in affitto senza codice identificativo, mentre solo su Airbnb ci sarebbero almeno 50mila annunci non in regola. Insomma, la Spagna si sta muovendo su due fronti: da un lato le compagnie low cost e le loro tariffe poco trasparenti, dall'altro il caos degli affitti brevi. E mentre Bruxelles è chiamata a intervenire per fare chiarezza sulle regole comuni, sempre più voci si levano anche in Italia per chiedere un cambio di passo netto.
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