the World’s 50 Best Restaurants
Londra è diventata per un giorno il regno della cucina mondiale. L’evento non ha fatto tremare i polsi a sua maestà Elisabetta II
C’è da dubitare che un po’ d’invidia ci sarà stata e magari un pensierino, la sovrana dai curiosi cappellini l’avrà certamente fatto: René Redzepi chef della cucina reale per un giorno.
In attesa che l’invito sia recapitato lo chef e la sua brigata di cucina si è il meritato trionfo del premio The World’s 50 Best Restaurants. Il riconoscimento è assegnato da S.Pellegrino e Acqua Panna sulla base di un elenco creato dai voti di Diners Club ® World's 50 Best Restaurants Academy, gruppo composto di 900 leader internazionali del settore, di cui fanno parte critici culinari, chefs, ristoratori e ‘gastronomi’ di oltre ventisei paesi del mondo. Ai giudici è richiesto di assegnare una parte dei voti a ristoranti che non appartengono al proprio Paese d’origine. L’oscar della cucina è stato consegnato, con una cerimonia alla Guildhall di Londra, al ristorante danese Noma di chef René Redzepi.
tto tremare i polsi alla sua maestà Elisabetta II.
La seconda piazza è stata assegnata al ristorante El Celler de Can Roca di Girona (Spagna) classificatosi primo l’anno scorso. Al terzo, l'Osteria Francescana (Modena) di Massimo Bottura.
I risultati sono stati resi noti di fronte a una platea di oltre 700 ospiti internazionali riuniti alla Guildhall, spettacolare costruzione gotica nel cuore di Londra.
L’Italia difende tre posizioni in classifica conservando il terzo posto per il secondo anno consecutivo ma non senza qualche delusione. Se Piazza Duomo migliora la propria posizione salendo dal 41° al 39° posto, Le Calandre di Rubano - da nove edizioni in classifica - scende dalla ventisettesima posizione alla quarantaseiesima. Esce dalla rosa dei magnifici 50 Il Combal.zero di Davide Scabin che passa dal quarantaseiesimo al cinquantunesimo posto.
La Spagna (così come gli Stati Uniti) mantiene la leadership in classifica con sette ristoranti, tre dei quali nella top ten: oltre Al Celler troviamo Mugaritz al sesto posto e Arzak all’ottavo Azurmendi a Larrabetzu, centro vicino a Bilbao. Debutta in ventiseiesima posizione confermando la vivacità gastronomica dei Paesi Baschi.
Con sette ristoranti in classifica generale, di cui due nella top ten, gli Stati Uniti, affiancano la Spagna e la Francia con il più alto numero d’insegne nella rosa dei primi cinquanta. Eleven Madison Park a New York sale al quarto posto, conquistando il titolo di miglior ristorante in America del Nord. The Test Kitchen in Sudafrica entra in classifica in quarantottesima posizione.
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La Francia vanta cinque ristoranti in classifica con il Mirazur di Mauro Colagreco, a Mentone, che risale dal diciassettesimo all’undicesimo posto.
Il Sud America festeggia con Mani di Helena Rizzo che sale di dieci posizioni 10 posti fino posizionandosi al numero trentasei del rating del concorso. La Rizzo è stata insignita del titolo di migliore donna chef del mondo.
D.O.M di Alex Atala, a San Paolo, scende dalla sesta alla settima posizione confermandosi miglior ristorante del Sud America. Atala riceve quest'anno anche lo Chef's Choice Award, premio particolarmente significativo poiché deriva dalle votazioni di tutti gli chef in classifica. The Highest Climber Award, il premio dedicato al ristorante che realizza la migliore scalata in classifica è stato attribuito al Central di Lima (Perù) che conquista la quindicesima posizione, risalendo la classifica di ben trentacinque posizioni rispetto al 2013.
Il ristorante Nahm di Bangkok conquista il premio come miglior ristorante asiatico e si pone al numero tredici della classifica. Il Gaggan sempre di Bangkok, si colloca al diciassettesimo posto e si fregia del The Highest New Entry Award: riconoscimento che premia la migliore new entry in classifica.
Il concorso è organizzato dal 2003 dalla rivista inglese Restaurant e é presentato in collaborazione con i più influenti ristoratori del mondo, i migliori chef e media internazionali. William Drew, Editor di Restaurant ha dichiarato: "Siamo entusiasti di aver accolto ancora una volta i migliori chef del mondo a Londra per una notte di vera festa. È emozionante riuscire a valorizzare la forza dei più grandi talenti gastronomici in fermento in tutto il mondo. Lo stimolo per raggiungere nuove vette gastronomiche continua a crescere e siamo onorati di giocare nu ruolo in questo processo”.
Orfeo Meneghetti
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