La prossima campagna dell'uva passa turca si preannuncia ancora critica, mentre il latte spot continua a viaggiare su livelli alti rispetto al 2024. È quanto emerge dagli ultimi highlight settimanali diffusi da Areté, società di riferimento in Italia per l'analisi dei mercati agrifood, che raccoglie e incrocia dati aggiornati dalle fonti più autorevoli del settore.
Partiamo dall'uva passa. Durante la conferenza dell'International nut and dried fruit council (Inc), tenutasi a Palma all'inizio di maggio, sono state condivise le prime stime produttive per la campagna 2025/26. E le notizie non sono buone per la Turchia, leader mondiale nella produzione. Per il terzo anno consecutivo, l'offerta sarà limitata: si parla di un raccolto in calo del 3% a 220mila tonnellate, molto al di sotto della media delle cinque campagne precedenti al 2023/24, che si aggirava intorno alle 300mila tonnellate. La causa principale è legata alle gelate eccezionali che a metà aprile hanno colpito diverse aree del Paese, compresa Manisa, dove si concentra circa l'80% dei vigneti turchi. Un colpo pesante per il settore, ancora in fase di valutazione. Le analisi di Areté confermano che «il dato Inc rientra nel range di previsione post-gelate condiviso da altri operatori tra 130mila t e 240mila t - un range particolarmente ampio che evidenzia l'incertezza rispetto all'entità delle perdite ancora in fase di valutazione».
Sul fronte del latte e dei suoi derivati, la situazione è diversa. Nonostante il tipico rallentamento stagionale, i prezzi del latte spot restano sopra ai livelli dello scorso anno. A maggio, ad esempio, il latte spot tedesco intero quotato sulla piazza di Milano è sceso del 2% rispetto ad aprile, ma registra comunque un +18,5% rispetto a maggio 2024. I trasformati, invece, hanno mostrato un leggero calo nel mese. Sulla piazza tedesca di Kempten, rispetto ad aprile, i prezzi segnano: burro -2,5%, latte scremato in polvere (SMP) -1,1%, latte intero in polvere (Wmp) -0,3%, ed edamer -0,4%. Tuttavia, il confronto con il 2024 è ancora nettamente positivo: burro +17%, Wmp +18%, Edamer +12%, mentre l'Smp fa eccezione con un -0,8%. Guardando alla produzione, le consegne latte nei primi tre mesi del 2025 sono partite a rilento. I dati mostrano un calo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, con contrazioni significative in Germania (-2,5%), Francia (-2%) e Olanda (-1,9%). Solo in parte il segno meno è stato controbilanciato dagli aumenti in Polonia (+1,6%), Italia (+0,5%) e Irlanda (+5,1%). Questo rallentamento stride con le previsioni della Commissione europea, che indicano un lieve aumento annuo della produzione in Ue (+0,5%). Dietro a questa frenata ci sono diversi fattori, che Areté riassume così: «l'offerta, già strutturalmente rallentata dalle politiche ambientali Ue di riduzione delle emissioni, risenta anche di costi degli input produttivi elevati e della diffusione in Ue di bluetongue ed afta epizootica».
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