Elisir di lunga vita
Dalle cantine di Umberto Cesari |
Ricerche all'università di Bologna hanno individuato nel vitigno un efficienza molto elevata nella capacità di sintesi degli zuccheri e una evidente tendenza all'ossidabilità dei vini ottenuti, dovuta alla carica di polifenoli che si sviluppano durante la maturazione.
Il momento della vendemmia risulta quindi particolarmente importante al fine di mantenere la freschezza e l'aromaticità delle uve e ovviare a un eccessiva concentrazione polifenolica. Molto importante è anche il controllo costante delle uve in maturazione per evitare che le uve raggiungano una concentrazione zuccherina troppo alta.
I grappoli maturi possono arrivare anche al mezzo chilo di peso; il peduncolo, sempre lungo, generalmente è verde.
La buccia degli acini, di colore giallo-verdognolo con tendenza all'ambrato, è spessa e ricca di pruina.
Ci troviamo di fronte a un uva a bacca bianca con un elevato contenuto zuccherino quasi sempre accompagnato da un a notevole acidità totale con un'equilibrata presenza di acido tartarico e malico, un Ph ottimale e un'alta concentrazione di potassio. Molto importante per la tipologia di vino è la notevole presenza di composti polifenolici, in media 600gr/litro con punte di un grammo per litro.
Generalmente la fermentazione avviene in presenza delle vinacce per un periodo che può superare la settimana. Al travaso, eseguito con i primi freddi invernali, segue una sosta in vasche di cemento o in botti fino a primavera. Segue la filtrazione e l'imbottigliamento.
La Doc Albana di Romagna risale al 1967 e nel 1987 gli venne conferita l'ambita "g", la prima tra i vini bianchi italiani.
Il disciplinare prevede quattro tipologie: amabile, dolce, secco e passito.
Il tipo secco rappresenta il 70% delle produzione totale. Con i suoi 15° gradi alcolici e usato generalmente da pasteggio. Giallo paglierini con tendenza al dorato grazie all'invecchiamento, profuma di pesca matura, sapore asciutto, un po' tannico caldo, armonico con una nota di mandorla tostata. Va servito a 8-10 gradi e si abbina con piatti di pesce, affettati misti, antipasti magri, tagliatelle e risotti di pesce.
L'amabile e il dolce presentano un percettibile residuo zuccherino, una gradazione minima di 12° gradi e un sapore più fruttato, molto caratteristico.
L'Albana dolce ben si sposa con piccola pasticceria e crostate di frutta; l'amabile a dolci tipo ciambella e per taluni estimatori è considerato anche da tutto pasto.
La versione più nota - e attualmente più apprezzata - resta comunque l'Albana passito. Le uve, poste a seccare su graticci, conferiscono al vino un caldo giallo dorato tendente all'ambrato, il profumo, intenso e caratteristico, ricorda pesche gialle mature, frutta secca o uva sultanina, miele e caramello. Evidenti le note speziate. Al palato si presenta avvolgente e vellutato, con una notevole persistenza.
È un vino di classe, con una gradazione minima di 15,5°, della quale almeno 12° svolti, con affinamento in botte per un minimo di cinque mesi. A tavola si sposa con pasticceria secca; invecchiato ama i formaggi erborinati piccanti e i patè di fegato, una vincente alternativa al solito Sauternes. Bevuto a fine pasto risolve problemi digestivi legati a insufficiente secrezione biliare o acidità epatica e aiuta a combattere la sonnolenza dopo pasto.
Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio, donna colta e ambiziosa, rimase a suo tempo colpita dalla eccelsa bontà di un nobile "Albana" servitole in un rozzo calice di legno. Memorabili le sue parole: "Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti - in - oro" (riferendosi a Bertinoro, un paese della Doc Albana).
Sublime nettare, l'Albana è un vino che, a ragione, si merita il titolo di benefico.
Nicoletta Brustolon
Nessun commento:
Posta un commento