Golosaria:
dalla rivoluzione
di Bottura, Cracco
e Scabin al “gusto
della contemporaneità”
Golosaria 2025 esplora il gusto della contemporaneità, con focus su giovani produttori, filiere corte, biodiversità, esperienze dirette e relazione con il pubblico. Paolo Massobrio racconta vent’anni di lavoro, sostenibilità, strumenti di comunicazione e valorizzazione concreta della cucina italiana. L'appuntamento è dal 1° al 3 novembre negli spazi di Rho Fiera a Milano
Redattore
Golosaria 2025 si presenta come una sintesi di vent’anni di lavoro nel mondo del cibo e della cultura gastronomica italiana. La manifestazione non è solo un luogo di degustazione, ma un laboratorio dove convivono innovazione, tradizione, giovani talenti e produttori storici. Come racconta il suo creatore Paolo Massobrio, «ogni edizione ha avuto un contenuto preciso, un’idea da sviluppare. Oggi il tema del gusto della contemporaneità raccoglie ciò che abbiamo salvato dal passato e lo rende attuale». Nelle interviste emerge l’attenzione alla relazione tra produttori e pubblico, alla comunicazione digitale e social, alla valorizzazione delle botteghe italiane, alla biodiversità agricola e al rapporto qualità-prezzo che guida sia le guide de Il Golosario sia la fiera stessa.Questa edizione rappresenta quindi un’occasione per osservare come la cucina italiana sia cambiata e si rinnovi, con uno sguardo attento a sostenibilità, innovazione e esperienze dirette, senza trascurare le radici e le tradizioni locali.
Golosaria Milano 2025: Il gusto della contemporaneità
Golosaria Milano nasce dal libro Il Golosario e dal suo corrispettivo online, ilgolosario.it, punto di riferimento nel mondo del gusto per scoprire e incontrare produttori, vignaioli e ristoratori, ma anche per confrontarsi sulle nuove tendenze e idee del settore. La manifestazione si terrà a Milano, da sabato 1 a lunedì 3 novembre 2025, e rappresenta tre giorni in cui persone, idee e prodotti si incontrano in un luogo fisico, il Padiglione 1 di Fiera Milano Rho. Le diverse aree della fiera riflettono le molteplici anime della manifestazione e permettono al pubblico di vivere percorsi tematici distinti, tutti orientati al tema di questa edizione: «Il Gusto della contemporaneità».

All’interno della fiera, l’area Food ospiterà i produttori di altissima qualità provenienti da tutta Italia, mentre le Cucine di strada proporranno lo street food di qualità con birrifici artigianali. Nell’area wine, i giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno selezionato 150 produttori, mentre l’Enoteca di Golosaria offrirà un banco d’assaggio con altre 150 etichette, permettendo di scoprire e degustare il meglio del vino italiano. Gli spazi dedicati agli eventi comprendono l’Agorà, il palco principale della rassegna destinato a talk, approfondimenti e premiazioni. Il wine tasting consentirà degustazioni guidate per esplorare a fondo il mondo del vino, mentre lo show cooking metterà in scena i migliori prodotti della manifestazione interpretati dagli chef. Per i più piccoli, l’area bimbi offrirà laboratori del gusto curati da Le Bontà di Rudi e Mamma Oca, per avvicinarli in modo divertente e educativo alla cultura gastronomica.
Il senso dell’edizione 2025
«La foto del primo anno è emblematica: tre ragazzi senza barba, Carlo Cracco, Davide Scabin e Massimo Bottura, vennero a Golosaria a dire che il futuro della cucina non sarebbe stato quello conosciuto fino ad allora», ricorda Massobrio. Il titolo scelto, "Il gusto della contemporaneità", evidenzia come Golosaria si concentri sul valore del contenuto, delle esperienze e delle persone coinvolte. «Oggi quella promessa è stata mantenuta: la cucina è originale, nostra, italiana», aggiunge.
Relazioni e colleganza: il laboratorio di Golosaria
Golosaria è sempre stata un luogo di sperimentazione. «Quest’anno vedremo un record di cucine di strada, molte start-up e giovani produttori», spiega Massobrio. «Se penso al Whisky della Brianza o ad altri protagonisti emergenti, Golosaria offre un palcoscenico dove presentarsi a operatori e consumatori», aggiunge. La qualità resta il filo conduttore: «Parte sempre dalla qualità ciò che può essere distintivo», sottolinea Massobrio.

«Facciamo Golosaria per scommettere sulle relazioni», dice Massobrio. Le esperienze concrete includono l’adozione dei macellai di Visso dopo il terremoto e l’iniziativa “Adotta un negozio di montagna”, che supporta i negozi dei piccoli centri tramite le botteghe delle città. «Chi viene una volta e non torna spesso sbaglia, perché il valore è nella relazione continua con chi è interessato al tuo prodotto», aggiunge Massobrio.
Golosaria, come raccontare il cibo
Le guide - Prodotti, Ristoranti e Wine Tour - valorizzano piccoli produttori e ristoratori, ponendo attenzione al rapporto qualità-prezzo. Massobrio sottolinea: «Vogliamo che le famiglie e i giovani possano mangiare bene senza cercare solo ristoranti stellati». La consultazione avviene tramite carta stampata, web e app, strumenti che portano direttamente il pubblico nei ristoranti e dai produttori, offrendo un’esperienza completa.
«Io sono un giornalista della carta stampata, ma i social hanno trasformato il modo di comunicare e raccontare il cibo», afferma Massobrio. «Oggi Instagram è fondamentale per far conoscere produttori e artigiani. Dietro a ogni post c’è sempre la capacità di cogliere l’emozione e trasmetterla». La manifestazione coinvolge le nuove generazioni sia come pubblico sia come comunicatori, integrando esperienze dirette e digital storytelling.
Filiere corte e biodiversità
«L’Italia è al riparo dall’omologazione grazie alla biodiversità e alla ricchezza regionale», afferma Massobrio. Golosaria 2025 mette in risalto il dialogo tra produttori locali, valorizzando cucine di strada, botteghe e piccoli produttori. La biodiversità agricola è reale e concreta: «Non c’è retorica, i contadini producono più pulito perché conviene alla salute dei consumatori», sottolinea Massobrio.
L’Italia nel contesto globale del gusto
Massobrio affronta le sfide legate alla sostenibilità economica e alla gestione dei costi: «Ci sono problemi concreti legati ai cambiamenti climatici e ai costi delle materie prime, ma una fiera di alta qualità permette di trovare spazi e mercati soddisfacenti». L’export è importante, ma secondario rispetto al mercato interno: «Gli artigiani guardano prima al territorio italiano. L’export è interessante, ma non determinante».

«L’Italia può giocare un ruolo nel mondo del gusto come ha fatto all’Expo 2015», spiega Massobrio. «Nutrire il pianeta non è solo quantità o salute, ma anche qualità». Milano e altre città hanno visto un’evoluzione dell’offerta gastronomica, e Golosaria riflette questo cambiamento, valorizzando esperienze concrete e relazione con il pubblico.
Golosaria, la relazione del cibo
Golosaria 2025 conferma l’importanza di esperienze dirette, relazioni, qualità e sostenibilità concreta. La manifestazione è un punto di riferimento per giovani produttori, operatori e appassionati, che trovano spazio per mostrare il proprio lavoro. Come ricorda Massobrio: «Il re della comunicazione è la qualità, non i fenomeni passeggeri».


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